Marchisio e la Sardegna nascosta

Un viaggio verso il centro del Logudoro, la zona nota per la presenza di Berchidda, dove si tiene un noto festival di jazz. Un paese di mille anime si fa spazio tra le pagine dell’arte contemporanea sarda. C’era una volta Bonnanaro. E la casa atelier di Gian Carlo Marchisio. Aperta al pubblico fino al 27 settembre.

Accadde domani è la retrospettiva dei 48 anni di attività di Gian Carlo Marchisio (Sassari, 1945), allievo di Mauro Manca e proveniente da una nota famiglia di artisti torinesi.
Un esordio giovanile nell’ambito figurativo, tanto caro alle tradizioni pittoriche del suo ambiente, non impedisce all’artista di iniziare a percorrere il panorama artistico della terraferma, dall’Italia all’Europa. Il 1967 è, infatti, un anno fondamentale per Marchisio: la sua opera, non più portavoce del mondo sensibile, distrugge la forma arrivando a esiti di assoluta modernità, guardando all’Informale francese e alla pittura astratta.
La mostra ripercorre, in una location d’eccezione, una ricerca in continua evoluzione che porterà l’artista a una fase puramente coloristica, negli Anni Ottanta, per giungere oggi a una fase di “neoprimitivismo strumentale”, seguendo la definizione del curatore Alessandro Ponzeletti.

Un amore. 1964 Marchisio e la Sardegna nascosta

Gian Carlo Marchisio – Un amore – 1964

Le stanze del piano terra della casa-atelier di Marchisio, viva proiezione dell’artista e da lui stesso concepita, sono animate da suggestioni che evocano un continuo legame con la propria terra, perché “essere sardo è un fatto antropologico”. E questo risulta evidente in particolare in una delle opere della serie Personaggi, dove una pittura evanescente ritrae sagome incorporee dai colori pastello che richiamano alla mente le figure antropomorfe del Parco dei Petroglifi.
In fondo, l’acuta modernità di Gian Carlo Marchisio consiste nel guardare alle più aggiornate tendenze europee senza recidere il legame viscerale con una terra antica e ricca di tradizioni qual è la Sardegna. In definitiva, una mostra che sintetizza magistralmente la tensione tra passato e futuro, tradizione e innovazione: accadde domani.

Elisabetta Masala

Bonnanaro // fino al 27 settembre 2012
Gian Carlo Marchisio – Accadde domani. Eco e riflessioni tra futuro e passato
a cura di Alessandro Ponzeletti
CASA-ATELIER GOVANORART
Via Budroni 9
[email protected]
www.govanorart.it

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Elisabetta Masala

Elisabetta Masala

Nata a Cagliari, si laurea in Storia dell'arte formandosi tra la Sardegna, la Spagna e Roma. Nel 2014 consegue il diploma di Specializzazione in beni storico-artistici presso l'Università di Roma “La Sapienza” con una tesi in Storia dell'arte contemporanea. Si…

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