Giorni Felici, rassegna annuale nella villa di Giovanni Testori a Novate, giunge alla quarta edizione. Nata in sordina, da subito premiata da un successo di pubblico inaspettato, la mostra (che affida ogni stanza della casa a un diverso artista) è stata una delle novità più belle degli ultimi anni nel panorama espositivo di Milano e dintorni. I luoghi sono fra i più suggestivi, ed è impossibile non immaginarsi la villa di nuovo abitata da Testori. Inoltre, l’interazione fra opere e stanze è un valore aggiunto decisivo.
Quest’anno la formula è nuova: non più “venti stanze per venti artisti”, ma “venti artisti per venti artisti”: venti artisti “selezionatori” hanno invitato altrettanti autori a esporre. In entrambi i gruppi compaiono grandi nomi ed emergenti, con l’effetto di un gioco di incroci tra generazioni diverse (ad esempio, Andrea Mastrovito che invita Schifano ed Enzo Cucchi che invita la giovane Caterina Silva).
Dopo tre edizioni buone o ottime, con selezioni rappresentative della giovane arte italiana (Andrea Mastrovito, Alessandro Roma, Umberto Chiodi) e stanze memorabili di big come Alessandro Mendini, dispiace davvero constatare che l’edizione di quest’anno è un poco sottotono. Il fascino della manifestazione ascrivibile al luogo e allo spirito dell’iniziativa è immutato, ma le proposte sono all’altezza solo in pochi casi. A deludere è ora la mancanza di guizzi, ora la scarsa formalizzazione delle idee, e manca del tutto l’interazione con le stanze. Non manca qualche nota positiva, come le tele astratte di Caterina Silva, eteree e assieme corpose. Oppure l’energia pittorica di Aleksander Velišček. E l’acutezza rigorosa di Annachiara Lodi, che si assume il grosso rischio di declinare Tutti quelli che cadono di Beckett in fotografia, e ne esce più che bene. Ma il vero clou della mostra rimane l’installazione a perdita d’occhio delle fotografie dipinte di Mario Schifano.
Detto per inciso, e senza alcuna volontà di difendere la categoria, l’edizione di quest’anno di Giorni Felici conferma l’indispensabilità del critico di professione o del curatore. Quando a decidere chi deve esporre sono artisti o altre figure, manca quella visione d’insieme che consente e giustifica una selezione rappresentativa che non si basi sulle conoscenze dirette.
Il consiglio rimane ugualmente quello di visitare la mostra, soprattutto per chi non l’abbia fatto gli anni scorsi. Ma sapendo che si tratta di un’edizione interlocutoria. Con il sincero augurio che l’anno prossimo si torni agli standard cui la manifestazione ci aveva abituato.
Stefano Castelli
Novate Milanese // fino al 4 novembre 2012
Giorni felici 2012 – Venti artisti per venti artisti
CASA TESTORI
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www.casatestori.it
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