Distese di papaveri si arrampicano sulla parete nel nome di Gengis Khan, in un’opera che racconta con la gentilezza dei fiori le scorrerie del guerriero tartaro che usava far seminare papaveri nei campi teatro delle sue battaglie. Fa da contraltare, in Battle for the square, la ripresa quasi snervante di una fiumana di duellanti a cavallo, impegnati in un gioco mortale che appartiene alla tradizione culturale del Kazakistan, ma che qui avviluppa lo spettatore in un vortice ansiogeno di riflessioni esistenziali, sul significato della vita nell’età contemporanea e della lotta per conquistare lo spazio vitale, in una dimensione capitalistica sempre più angosciante e competitiva.
Non chiudono il cerchio, lo riaprono, invece, con mille ulteriori significati, che nella serata Videoinsight hanno preso forma nelle parole della psicoterapeuta torinese e dei suoi ospiti, le bandiere (già esposte in Biennale di Venezia) di Said Atabekov (Bes Terek, 1965). Abiti conformi alla tradizione locale, trapuntati e finemente ricamati con colori sgargianti e finiture dorate nascondo un’anima “traditrice”. Si tratta delle bandiere di paesi occidentali, non ultima l’America con le sue stelle e strisce, a significare che in fondo, non sempre, le persone, le occasioni, le circostanze sono quelle che sembrano.
Santa Nastro
Torino // fino al 30 ottobre 2012
Said Atabekov – Solo exhibition
CENTRO VIDEOINSIGHT
Via Bonsignore 7
[email protected]
www.videoinsight.it
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