Intorno all’idea dell’arte come rito e della classificazione come pratica artistica si sono aggirati artisti grandi e colti (per restare all’Italia, basti pensare ad Alighiero Boetti). L’opera di Carlo Tribbioli (Roma, 1982) s’inserisce propriamente in tale linea, proseguendola lungo una tangente dichiaratamente filosofica che conduce nei pressi del lago d’Averno, dove si è consumato l’affondamento di un reperto – una cassa piombata contenente una serie di numi e memi personali – costruito con maniacale dedizione. Alla sua prima personale, l’artista allestisce in galleria un repertorio di oggetti e immagini relativi all’operazione con una felice tensione fra ostensione e riflessione, come la restituzione di una storia naturale personale dalle reminiscenze antiche (il pensiero critico corre qui a Plinio il Vecchio), e gli esiti felicemente contemporanei.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 17 novembre 2012
Carlo Gabriele Tribbioli – Reperti per il prossimo milione di anni
FEDERICA SCHIAVO
Piazza Montevecchio 16
06 45432028
[email protected]
www.federicaschiavo.com
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