Provare un passo indietro – prima della coscienza delle cose esterne – per tornare a quello stato di stupore che ancora non ha mutato le apparenze ma le ha lasciate intatte: lì non trovarvi alcuna costruzione formale né concettuale, soltanto impulsi puri di luce e di colore.
L’insieme di opere presentate da Giorgio Brogi (San Miniato, 1955; vive a Firenze e Milano), in un percorso installativo all’interno della secentesca Villa Bottini tende a tale condizione, si potrebbe dire a una realtà privata della percezione comune. Grandi tele stampate, parte di serie diverse, ingrandiscono e distorcono oggetti luminosi fino alla loro irriconoscibilità, perché da quel punto di disorientamento lo sguardo sia in grado di recuperare verginità e disposizione alla meraviglia.
Non è una formula nuova, che l’arte si dia come possibilità straordinaria rispetto al quotidiano. Questa volta avviene con risultati estetici che, seppur non entusiasmanti – la stessa sovrabbondanza e vicinanza di immagini non gioca a favore -, rivelano comunque un’apprezzabile coerenza interna.
Matteo Innocenti
Lucca // fino al 4 novembre 2012
Giorgio Brogi – Un passo indietro
a cura di Enrico Mattei
VILLA BOTTINI
Via Elisa 9
02 37072038
[email protected]
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