Linee di colore ripetute logicamente. Tonalità primarie. Uno stile molto vicino alla fotografia. Effetti cromatici dirompenti coinvolgono lo spettatore in un turbinio di emozioni riuscendo a ricreare su un supporto limitato l’idea di infinito. Sintetizzare il colore, riprogrammarlo, dargli ritmo, energia. Come se la gravità lo trascinasse naturalmente verso il basso facendolo colare. E così i flussi cromatici di Ian Davenport (Sidcup, 1966; vive a Londra) scorrono davanti agli occhi in perfetta sintonia. Un approccio intenso, riflessivo, non senza una matrice classica, anche se reinterpretata. Sperimentazioni che puntano anche a un nuovo utilizzo degli strumenti pittorici: non più il pennello ma siringhe per distribuire il colore cercando di controllarne la liquidità sul singolo supporto. Quasi fosse una scrittura. Arte che diventa performance, come nell’opera site specific realizzata nella galleria.
Michele Luca Nero
Roma // fino al 24 novembre 2012
Ian Davenport – Reflex
a cura di Luca Massimo Barbero
GIACOMO GUIDI
Corso Vittorio Emanuele II 282/284
06 68801038 / 393 8059116
[email protected]
www.giacomoguidi.it
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