Il “novissimo” Nanni Balestrini (Milano, 1935; vive a Roma e Parigi), dopo aver dato alla luce Tristano, il romanzo “scombinato” dall’intervento del computer (le cui copie sono tutte diverse l’una dall’altra), vi aggiunge il petrolio di Dallas per produrre un infinito-metraggio sul degrado e l’indiscriminato sfruttamento del globo. Il montaggio dei materiali video (piattaforma hard-disk predeterminata) è interamente affidato a un software, che li ricombina di volta in volta in sequenze successive.
L’unicità di ogni “capitolo” è garantita dalla manipolazione aleatoria di suono e immagini, intervallate da scritte e slogan, e filtrate infine da un “effetto olio” diffuso. Come contorno al filmato auto-generantesi, una ricca raccolta di poesie visive dell’ultimo Balestrini – forse non il meglio della sua produzione – fornisce però le coordinate concettuali indispensabili per la visione.
Simone Rebora
Firenze // fino al 15 dicembre 2012
Nanni Balestrini – Tristanoil
FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA
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