Gaillard e Trussardi. Un artista itinerante per una fondazione itinerante
L’unione fra Cyprien Gaillard e Fondazione Nicola Trussardi dà corpo a una mostra su “rivelazioni e rovine” nel dismesso panificio militare della Caserma XXIV Maggio. Diversi tipi di archeologie urbane si intersecano, fino al 16 dicembre, a Milano.
Globetrotter indefesso, Cyprien Gaillard (Parigi, 1980) ha di sicuro viaggiato parecchio per trovare, registrare o scattare tutte le immagini presenti in mostra. I documenti selezionati che, da didascalia, si concentrano fra il 2004 e il 2012, sono stati ri-assemblati in più installazioni site specific con un allestimento che ben interagisce con gli austeri spazi di archeologia industriale dell’ex panificio militare, inaugurato nel 1897, andato in disuso ma riaperto al pubblico in occasione di questa mostra.
Trattando temi maggiormente cari agli architetti che agli artisti tout court, Gaillard indaga la possibile estetica delle rovine del contemporaneo, fatte di calcestruzzi più che di rocchi in pietra, senza trarne conclusioni, piuttosto proponendo un metodo. Quello dell’indagine, raccolta e archiviazione. Le immagini presenti in mostra, fotografie, video e frottage, vengono assemblate per sottotipologie: polaroid, cartoline e documenti d’archivio, all’interno delle quali vige la libera associazione dell’artista.
I frottage, ottenuti ricalcando a grafite alcuni tombini di Los Angeles con la scritta “Made in India”, da soli rendono il senso del mondo globale nel quale le successive opere presenti sono inserite. Nel video Real reminants of fictive wars V del 2004, la polvere chimica generata da un estintore oscura momentaneamente il paesaggio per poi cadere e rivelarne, con i suoi depositi bianchi, i contorni, come in un disegno.
Per Gaillard paesaggio naturale e costruito si fondono in una sola nozione, ciò risulta evidente nei montaggi di polaroid di Geographical analogies (2006-11). Gli assemblaggi che ne derivano sottolineano un senso di precario insito nella natura e nelle costruzioni dell’uomo.
Il risultato è una presentazione non di denuncia, men che meno di condanna, ma di messa in evidenza dell’inevitabile processo di distruzione al quale il mondo tutto è sottoposto, attraverso la proposizione di immagini, accompagnate da un’installazione sonora dei Salem, sulle quali soffermarsi per riflettere o andare oltre, ma che sicuramente valgono lo sforzo di essere fermate nello spazio e nel tempo, in una mostra.
Giovanna Procaccini
Milano // fino al 16 dicembre 2012
Cyprien Gaillard – Rubble and revelation, rivelazioni e rovine
a cura di Massimiliano Gioni
CASERMA XXIV MAGGIO
Via Vincenzo Monti 59
02 8068821
www.fondazionenicolatrussardi.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati