Irene Kung: la magia dell’immanenza
Nel cuore del ghetto della Capitale, Valentina Bonomo espone una quindicina di opere della pittrice e fotografa svizzera. Architettura e natura ritratte con precisione maniacale diventano immagini solitarie e pensose. Dall’ultima serie dedicata alla Cina al Louvre, attraverso le onde di Capri e maestosi chiaroscuri degli alberi. Fino al 20 novembre.
Contemplare le fotografie di Irene Kung (Berna, 1958; vive a Milano) è un’esperienza mentale che trascende, attraversandola, quella visuale. Lo studio meticoloso e paziente della luce investe i soggetti delle sue opere, collocandoli in una dimensione metafisica che invita a una riflessione sulla persistenza della natura e delle creazioni dell’umano ingegno e la provvisorietà dell’uomo. Il tempo è una patina cromatica che scava e ricopre la potente monumentalità di architetture-simbolo e la bellezza assoluta della natura, decontestualizzate e scevre da contaminazioni umane, fluttuanti in contesti silenziosi e indefiniti. La qualità pittorica e materica, concretizzata dalla maniacale accuratezza dei dettagli architettonici e dall’opacità dei contrasti, contribuisce alla definizione di emblematici fermi immagine contrapposti, nella loro immobilità, alla frenesia del vivere contemporaneo. Non luoghi sospesi e immateriali, nei quali la corporea presenza delle architetture viene ricoperta, come nel caso di Pagoda, da una natura che cala incombente e intreccia i suoi tentacoli, ribadendo la sua potenza.
Marta Veltri
Roma // fino al 20 novembre 2012
Irene Kung – Daydream
VALENTINA BONOMO GALLERY
Via del Portico d’Ottavia 13
06 6832766
[email protected]
www.galleriabonomo.com
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