Isolani nella capitale
Simbiosi, contaminazione, sperimentazioni: un contest antropologico a metà fra arte e territorio, tradizione e modernità. E se la memoria valica i confini, a volte supera anche il mare. E l’arte si fonde con il documentario. L’arte sarda alla Pelanda di Roma, fino al 28 novembre.
Non sempre la lontananza è sinonimo di distacco culturale, anzi. A volte è necessaria per effettuare una full immersion in contesti nuovi, saturi di contaminazione di pensiero e ricchezza psichica. È quello che dimostrano gli otto artisti che danno vita a Lontano da dove, uno spaccato che unisce accanto alla visione culturale tipica delle radici natie una nuova angolazione del mondo nata da un percorso personale, causato da un distacco fisico/culturale dalle proprie origini per accrescere e arricchire il proprio universo intellettivo. Opere apparentemente eterogenee ma in realtà intimamente legate da un comune denominatore che non è solo la forma mentis. Hanno così senso la denuncia politica di Pietro Mele, o le ricerche sonore di Carlo Spiga e le parole e i souvenir della mente di Antonella Anedda che magicamente chiudono il percorso espositivo.
Michele Luca Nero
Roma // fino al 28 novembre 2012
Lontano da dove
a cura di Maria Rosa Sossai
artisti: AZ.Namusn.Art, Giulia Casula, Cristian Chironi, Marco Lampis, Pietro Mele, Stefano Serusi, Carlo Spiga, Rachele Sotgiu
LA PELANDA
Piazza Orazio Giustiniani 4
lontanodadove.tumblr.com
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