L’autunno al Palais de Tokyo. Ormai mastodontico
Chiusa la terza edizione della Triennale di Arte Contemporanea parigina, il Palais de Tokyo inaugura i nuovi spazi espositivi con una mostra estremamente eterogenea, che esplora il work in progress degli artisti. L’atto creativo è raccontato attraverso video, sculture, installazioni, documenti, cartografie, accumulazioni che includono nella loro forma finale informazioni sui metodi e i processi utilizzati dagli autori.
Scandita in due tempi e due vernissage, Imaginez l’imaginare propone diverse esposizioni: si parte dalla tematica, Les dérives de l’imaginaire, con opere di artisti di diverse generazioni uniti, secondo i curatori, dallo spirito del détournement situazionista: da William Hogarth a William E. Jones, passando per Aristide Maillol, Guy Debord e Douglas Huebler. Si prosegue con una ampia monografica di Fabrice Hyber e la biblioteca di oggetti di Ryan Gander, allestita su un nastro trasportatore che li rivela uno alla volta. Completano la prima parte i video di cinque artisti croati nel programma East Side Stories e le proposte della Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent: gli scenografici graffi e graffiti di Jonathan Binet lungo la scalinata che collega primo e secondo piano, l’eclettica Galerie Utopia di Tjorg Douglas Beer e l’installazione del giovane vincitore del Premio Tokyo Art 2012, Thierry Liegeois.
Il 15 ottobre un’apertura serale gratuita ha dato il via alla seconda parte della mostra, composta da cinque monografiche: il protagonista principale è Markus Schinwald con una installazione che dà un assaggio di quello che sarà il suo teatro meccanico, attualmente in preparazione per celebrare nel 2013 i quarant’anni del CAPC, museo di arte contemporanea di Bordeaux. Accanto al fornitissimo bookshop, il lavoro di archivio dello storico dell’arte Boris Groys permette di curiosare fra gli scatti personali del filosofo Alexandre Kojève, cartoline dedicate soprattutto ai monumenti incontrati durante i viaggi in vari continenti.
Il percorso prosegue con l’animazione di Helene Marten, una riflessione sul tempo e lo spazio concessi all’uomo contemporaneo svolta in forma di conversazione tra sei voci fuori campo che dialogano mentre vengono proiettate perfette e asettiche immagini di interni e oggetti quotidiani. Nel seminterrato le scenografie di Neïl Beloufa ospitano tre video sul marketing e gli stereotipi che giocano sulla sottile linea di confine fra verità e finzione.
Il gran finale è affidato alle video-poesie decisamente suggestive di Damir Očko, indagini sulle possibilità sinestetiche dell’incontro tra musica, parola e immagini in movimento.
Giacomo Mercuriali
Parigi // fino al 7 gennaio 2013
Imaginez l’imaginaire
PALAIS DE TOKYO
13 avenue du Président Wilson
+ 33 (0)1 81973588
[email protected]
www.palaisdetokyo.com
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