Dall’esplorazione della materia di Max Gasparini (Rovato, 1970) alla metafisica delle nature morte di Enzo Prestileo (Napoli, 1957), un vis-à-vis seducente tra volti emersi dalla ruggine di vecchie lamiere e forme e colori iperrealistici. I lavori di Gasparini sono il risultato di un’intensa ricerca sulla vita della materia dapprima sottratta alla decomposizione, quindi nei segni e nelle pieghe reinterpretata e, infine, trasposta in volti e corpi che sembrano preesistenti al gesto pittorico. Undici opere, a tratti sublimi: Breath, O, Panopticon. La luce, data da una sorprendente stesura del colore, è la protagonista indiscussa delle tele di Prestileo, dove oggetti, persone, paesaggi affiorano in una tridimensionalità che è sbalorditiva: si vedano Melagrana e Bacco e Arianna. “Prestileo adopera decine di migliaia di pennellate per raggiungere a ritrarre le non cose”, scrive nel testo critico il curatore Nicola Angerame, “sa analizzare e polverizzare visivamente il reale fino a raggiungere la sua radice: la pelle”.
Caterina Misuraca
Milano // fino al 1° dicembre 2012
Vis-à-vis #4 – Pittura a fior di pelle
a cura di Nicola Davide Angerame
WHITELABS
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