Sillabata da 7 opere, da 7 momenti, da 7 brani preziosi, la prima personale europea di Diego Singh (Argentina, 1979; vive a Miami) muove da una riflessione in cui la manualità torna a essere ingrediente fondamentale di un pensiero critico che fa i conti con l’originarietà del linguaggio, con quello che Lacan definiva “corpo della madre”. Il ritorno al linguaggio lento e antico della pittura coincide, per l’artista, con un ritorno necessario alla meditazione. A un miocinetismo basilare in cui il segno mantiene la sua aderenza con il pensiero. A un intervallo fisiologico e a un percorso in cui la costruzione dell’opera coincide con l’analisi di un policentrismo planetario che genera distorsioni.
A questa inclinazione appartengono non solo cinque meravigliosi lavori della serie Denim, ma anche due esempi di un discorso dedicato al Chaptha script, territorio post-etnico in cui l’uomo, per affermarsi, deve pronunciare la differenza dalla macchina, la propria pregiata identità.
Antonello Tolve
Napoli // fino al 12 dicembre 2012
Diego Singh – SubmariNe Uploading
GALLERIA ANNARUMMA
Via Carlo Poerio 98
081 0322317
[email protected]
www.annarumma.net
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