Il mondo nuovo. Nell’utopia di Irena Lagator Pejović
Ipotizzare una società al pieno della condivisione, regolata da politiche ed economie che considerino l'uomo come bene primario. Possibile? Prova a farlo un'artista montenegrina, a Villa Pacchiani di Santa Croce sull'Arno, fino al 23 dicembre.
Come in un paradosso, l’opacità si fa evidente. Se l’economia è il motore potente del nostro sistema, sempre più astratti diventano i meccanismi che ne regolano il funzionamento. Irena Lagator Pejović (Cetinje, 1976), all’interno di una ricerca strutturata sul tema da anni, riparte in questa fase da un elemento/strumento basilare: la società a responsabilità limitata. Attraverso una serie di opere che reinterpretano in chiave diversa e relazionale la materia degli scambi commerciali – modelli di città costruiti con scontrini fiscali, piuttosto che un’installazione di banconote raffiguranti il fisico Nikola Tesla – l’artista prospetta l’eventualità di una cosciente illimitatezza del nostro agire in rapporto agli altri. Che mondo ne risulterebbe? La risposta in un quaderno che contiene la variazione di una silhouette umana per ogni quadrato di pagina, e nelle sfere di vetro che attendono dentro l’ultima sala espositiva: avremmo un nuovo umanesimo, allargato a ogni creatura vivente. Per adesso accontentiamoci di una mostra insieme affascinante e intelligente.
Matteo Innocenti
Santa Croce sull’Arno // fino al 23 dicembre 2012
Irena Lagator Pejović – Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
a cura di Ilaria Mariotti
VILLA PACCHIANI
Piazza Pier Paolo Pasolini
0571 30642 / 0571 389953
[email protected]
villapacchiani.wordpress.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati