Naturalismo a due voci: Fabro e Melani
Un sodalizio artistico durato quindici anni, da rivivere attraverso una ricca documentazione, molti assaggi delle opere e alcune piacevoli sorprese. Ce lo offre Ludovico Pratesi, nella cornice di Palazzo Fabroni a Pistoia. Fernando Melani e Luciano Fabro sono in mostra fino al 10 febbraio.
Non farebbe troppa notizia una mostra dedicata a Fernando Melani (Pistoia, 1907-1985), nella città che vanta tra i suoi patrimoni la celebre Casa-studio, dove l’artista visse e svolse per intero il suo percorso di ricerca. Ma il curatore Ludovico Pratesi ha voluto proporre la ricostruzione di un intenso rapporto di scambio e confronto, un’amicizia che legò dal 1967 l’artista pistoiese a Luciano Fabro (Torino, 1936 – Milano, 2007). Occorre comunque fare una precisazione, perché se Scultura a due voci si presenta come una mostra su Fabro e Melani, un certo squilibrio espositivo testimonia la priorità del secondo sul primo. Priorità confermata anche dall’ottimo catalogo, improntato in primo luogo a un’attenta ricostruzione storica. Dopo l’estesa ricognizione di Pratesi, Bruno Corà approfondisce il rapporto dei due con il concetto di “naturalismo”, prima di lasciare ampio spazio alle teorizzazioni dello stesso Melani e a varie testimonianze (tra cui spiccano quelle di Renato Ranaldi e Lando Landini). Unica pecca, una certa debolezza filologica, specie nelle trascrizioni dagli inediti di Melani.
L’allestimento al secondo piano di Palazzo Fabroni risulta invece pressoché ineccepibile. Gli spazi sono sfruttati con estrema sobrietà, ma senza disdegnare le potenzialità sceniche delle installazioni (il Baldacchino di Fabro su tutte, ma anche la Scultura elastica di Melani). Gli accostamenti sono studiati per stimolare il confronto critico, e non di rado volti a ricostruire precedenti esposizioni (come quella alla Galleria Vera Biondi di Firenze nel 1980, che coinvolse anche Ranaldi). Ampio spazio è poi lasciato alla documentazione scritta e fotografica, cui è assegnata per intero l’ultima sala.
L’altra metà della mostra è invece dedicata a Immersione nell’esperienza FM (a cura di Artemisia Associazione Culturale e Centro Culturale il Funaro). Con approccio latamente didattico, questo percorso installativo intende stimolare un’esperienza “immersiva” nel laboratorio di Fernando Melani, ricostruendo liberamente gli ambienti della Casa-studio. Il gioco è a tratti fin troppo smaccato (con l’invito ripetuto: “Si prega di toccare”), ma comprova se non altro una certa sensibilità nella didattica d’arte, sfruttando soprattutto le suggestioni ambientali. E l’intento finale è lo stesso dell’intera operazione di Pratesi: conservare viva la memoria di un artista isolato “come uno stilita che”, raccontava Fabro, “da sopra una colonna da cui non può muoversi, giudica tutto il mondo”.
Simone Rebora
Pistoia // fino al 10 febbraio 2013
Scultura a due voci – Luciano Fabro/Fernando Melani
a cura di Ludovico Pratesi
Catalogo Gli Ori
PALAZZO FABRONI
Via Sant’Andrea 18
0573 371214
[email protected]
www.comune.pistoia.it/musei/arti_visive.htm
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