Please, Murder me. La collezione Hirst in mostra a Torino
Da Warhol a Picasso, da Giacometti a Jeff Koons, passando per Francis Bacon e Banksy. Alla Pinacoteca Agnelli di Torino va di scena la Murderme Collection di Damien Hirst, che mette a nudo le sue ossessioni e le sue fonti d’ispirazione. Fino al 10 marzo.

Non capita spesso di avere a disposizione una mostra in grado di mettere a fuoco un lato meno noto di uno fra i più celebri e chiacchierati artisti contemporanei; che permetta di coglierne un aspetto della personalità indubitabilmente connesso alla sua arte, ma che, allo stesso tempo, la precede o addirittura si distanzia da essa. Stiamo parlando di Damien Hirst (Bristol, 1965), recentemente assurto per l’ennesima volta all’onore delle cronache per via del divorzio dalla scuderia Gagosian, e della mostra Freedom not Genius, che porta per la prima volta in Italia – la seconda in assoluto -, alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, le opere della collezione raccolta dall’artista inglese sotto l’intrigante appellativo Murderme, dalla fine degli Anni Ottanta in poi.

Angus Fairhurst – Reduced In A Circular Formation – 2005 – © The Estate of Angus Fairhurst, courtesy Sadie Coles HQ, London
Nei due piani della Pinacoteca destinati alle mostre temporanee sono di scena le ossessioni di Hirst – i teschi e gli animali imbalsamati -, le sue ispirazioni primarie, l’amore per la storia dell’arte e la necessità, propria di qualsiasi collezionista “professionista”, di procacciarsi le grandi firme del Novecento per dare lustro alla sua collezione: Alberto Giacometti, Andy Warhol, Francis Bacon, Jeff Koons e Pablo Picasso, tra gli innumerevoli altri.
“La collezione è stata importante per me fin dall’inizio”, spiega Damien Hirst. “Ho sempre detto che è come fare una mappa della vita di qualcuno e questa mostra svela la mia evoluzione sia come collezionista che come artista. È bello poter esporre molti dei miei artisti preferiti insieme, e credo che ‘Freedom not Genius’ riveli molto di me, in un modo che normalmente non si vedrebbe. Raccogliere queste opere in un unico spazio, quando appartengono a epoche e luoghi così diversi, è incredibile e sicuramente dice qualcosa su quello che è rimasto importante per l’umanità, per gli artisti e per me”.

Colin Lowe – You Will Never Forget Me – 2007 – particolare
La qualità elevata della maggior parte delle opere in mostra, le diverse ossessioni che le suddividono in gruppi tematici, uno spiccato gusto per la coreografia – in particolare il trittico di opere di Jeff Koons -, l’immediatezza di fruizione e la sorprendente eterogeneità – si va da Mario Merz a Banksy – rendono la mostra estremamente piacevole; una di quelle rare rassegne d’arte contemporanea che attira a sé anche il pubblico più scettico.
Andrea Rodi
Torino // fino al 10 marzo 2013
Freedom not Genius. Opere dalla collezione Murderme di Damien Hirst
a cura di Elena Geuna
PINACOTECA AGNELLI
Via Nizza 230
011 0062713
www.pinacoteca-agnelli.it




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