Negli ultimi tempi, a Roma almeno, l’arte sembra prediligere spazi che non le siano di norma destinati per tendere immaginifici agguati agli ignari passanti. È quanto capita, ad esempio, in un locale del Pigneto, il Cargo, dove un collettivo di giovani curatori – la elsewhere factory, con basi a Roma e Londra – sta portando in mostra una composita serie di artisti. Nel caso di Irene Rinaldi (Roma, 1985), in arte Yoirene, l’operazione è particolarmente riuscita a partire dall’allestimento, una sorta di allegro Merzbau dove i contenuti dell’abitazione-studio dell’artista (e di alcuni suoi più reconditi appartamenti mentali) si sono trasferiti nelle due stanze a disposizione, saturandone gli spazi fino al soffitto.
Illustratrice e printmaker di vaglia, in grado di muoversi con fervida immaginazione tra la nostalgia dei giochi tipografici della prima infanzia, l’aura dei torchi tipografici rinascimentali e la grinta protestataria delle lynocut sessantottine, la Rinaldi compone un intelligente freak show che, tra pirati, polifemi e bestiari vari, rappresenta prima di tutto un trascinante omaggio alla libertaria genuinità dell’arte tipografica e incisoria.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 3 marzo 2013
Irene Rinaldi – Don’t panic just print!
CARGO
Via del Pigneto 20
348 7287907
[email protected]
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