Sono scenari innaturali, quelli rappresentati nelle tele di Matthew John Atkinson (Gravesend, 1985). Visioni cariche di mistero, dove la fascinazione per ciò che è altro – l’inspiegabile – non rinuncia all’attenta descrizione dei particolari, favorendo il crearsi di un’atmosfera enigmatica, in cui il reale si confonde abilmente con l’irreale. Complice di questa vulnerabilità è la tecnica pittorica dell’artista, che riesce a trattare i piani luce e le zone d’ombra in modo tagliente e impetuoso.
Le tele di grandi dimensioni, come moderne pale d’altare private della loro valenza sacrale, indagano soggetti ultraterreni; composizioni verticali che si ergono in una terra sconosciuta ma così inaspettatamente familiare. Nelle opere più piccole, la semplicità di soggetti comuni (casupole, bambini, giocattoli) è avvolta in un velo di ambiguità che segna il labile confine tra visibile e immaginario.
Serena Vanzaghi
Milano // fino al 2 marzo 2013
Matthew John Atkinson – Paraland
a cura di Colin Smith
NAM PROJECT
Via Ventura 6
[email protected]
www.namproject.com
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