Il lato romantico di Keith Tyson
Quel mezzo-non mezzo che è l’installazione comincia a mostrare segni di stanchezza? Uno come Keith Tyson se n’è accorto per tempo. E dopo averla sfruttata a fondo, fino a vincere un Turner Prize, ora si dà alla pittura. E presenta i suoi oli su tela alla Pace Gallery di Londra, fino al 28 marzo.
Vincitore del Turner Prize nel 2002, Keith Tyson (Ulverston, 1969; vive a Londra) è considerato a metà strada fra uno scienziato pazzo e un pittore tradizionale. Celebre per aver saputo combinare espressioni matematiche e abilità pittorica, in questa mostra – dove espone i suoi lavori più recenti – rivela invece un lato romantico, colorato e “floreale”.
Il titolo della mostra, Panta Rhei, richiama uno dei fili conduttori nell’opera dell’artista: reti trasversali che generano intersezioni mutevoli nel tempo e nello spazio, rappresentazioni delle molteplici stratificazioni della società moderna e delle forze fisiche, emotive e concettuali che la attraversano e che Tyson ha saputo così bene visualizzare fin dagli Anni Novanta.
Abbandonate le installazioni e le sculture che gli hanno assicurato la notorietà, come The Thinker (After Rodin) e Large Field Array, Tyson si è concentrato ultimamente sulla pittura e questa mostra contiene opere a olio quasi tutte su alluminio. Esplosioni di colore, mancanti di uno schema compositivo ben definito e che somigliano a mappe cosmiche o cartografie ultraplanetarie. Tyson fa sfoggio delle sue abilità pittoriche costruendo “superfici complesse” formate da due o più immagini differenti, ma che hanno in comune una connessione, a livello di significato o significante. Una delle tecniche utilizzate dall’artista consiste nel creare immagini sovrapposte, iniziando a lavorare su una superficie bianca o già utilizzata, per poi grattar via lo strato di pittura e farla diventare la base per un’altra immagine.
Panta Rhei, opera di piccole dimensioni che dà il nome alla mostra, era originariamente il dipinto di una barca a vela trovato in un negozio di seconda mano, a cui l’artista ha sovrapposto l’immagine di un porto, combinando soggetti e tecniche lontani un secolo. Altre opere, ad esempio The Metamorphosis e Curves of infinite order, contengono un complesso linguaggio figurativo/scientifico e una miriade di dettagli che sfuggono a un primo sguardo (solo dopo attenta osservazione si riescono a distinguere le sovrapposizioni operate dall’artista). The breeze in the Trees, opera eseguita nella campagna inglese e l’unica a esser stata dipinta fuori dallo studio di Tyson nel Sussex, rappresenta differenti interpretazioni del medesimo albero di quercia che, sovrapposte, trasmettono il passare delle stagioni e i cambiamenti di umore dell’artista nel tempo.
Gaia Penteriani
Londra // fino al 28 marzo 2013
Keith Tyson – Panta Rhei
PACE GALLERY
6 Burlington Gardens
+44 (0)20 32067600
www.pacegallery.com
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