Nel gabinetto dell’artista. Gli esperimenti di Salvatore Arancio
Titoli che evocano racconti, allestimenti come in un museo di scienze naturali, immagini a metà tra fantasy e botanica. E poi un viaggio misterioso tra volatili tassidermizzati. Sono gli esperienti di Salvatore Arancio, per la sua seconda personale da Federica Schiavo. A Roma, fino al 16 marzo.
La dialettica tra linguaggio epistemologico, suggestioni storiche e immaginario estetico continua a guidare la ricerca di Salvatore Arancio (Catania, 1974; vive a Londra). Gioiello della nuova personale da Federica Schiavo è Birds, girato in Super 8 al Museo di Zoologia di Bologna. La camera di sofferma, lentissima, sui volatili di un’antica collezione di ornitologia. Postproduzione raffinata e inquadrature giocate fra sospensione e mistero; straniante la soundtrack, un pezzo psichedelico di Expo ‘70, che precipita in un vuoto cavernoso le immagini polverose, sdrucite.
Le sculture, sui loro basamenti, rimandano alle classificazioni di un museo di scienze naturali. Creature mutanti, rocce aliene, funghi, organismi fallici, balzati fuori – didascalicamente – dalle pagine alterate di manuali botanici: sacrificando troppo l’ambiguo in favore del seduttivo, cristallizzano l’energia dell’informe in una forma estetizzante. Raffreddandosi. Più poetico il film, così come le vecchie incisioni o certe grafiche dal sapore letterario: immagini che vibrano, nel prodigio di deviazioni sottili, orientate al capovolgimento. Senza forma, né tempo, né geografie. Sempre sfuggendo, con grazia vivissima.
Helga Marsala
Roma // fino al 16 marzo 2013
Salvatore Arancio – The Little Man of the Forest with the Big Hat
FEDERICA SCHIAVO
Piazza Montevecchio 16
06 45432028
[email protected]
www.federicaschiavo.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati