Se la fotografia impazzisce
Quando la follia è ritratta con sguardo contemporaneo nasce un sentimento di pietà, ma quando la fotografia diventa immaginazione, inizia un viaggio nella follia stessa. Le fotografie di Cristian Fogarolli in mostra da Arte Boccanera, a Trento, fino al 26 aprile.
Non è la prima volta che l’arte, e più nello specifico la fotografia, si confronta con il tema della follia. Quest’ultima è stata lo strumento classificatorio per eccellenza fino alla fine del secolo scorso, quando gli istituti psichiatrici sono stati soppressi, ma di quei luoghi le documentazioni realizzate sono state conservate e riordinate. Cristian Fogarolli (Trento, 1983) ha posato il suo sguardo sull’archivio dell’ex manicomio di Pergine Valsugana (aperto dal 1882 al 1981) cercando di ripensarne i contenuti.
Nel 2005, a Reggio Emilia, ci fu una grande esposizione intitolata Il volto della follia. Sfogliando il catalogo, pieno zeppo d’immagini che ritraggono i reclusi, e ora visitando la mostra di Fogarolli, si può notare una grande differenza. Se lì la follia è ritratta alla luce dello sguardo attuale, qui l’operazione è metafotografica. L’immagine d’archivio viene manipolata e sembra quasi sia la fotografia stessa ad essere “impazzita”. Uno scarto tra il documento e l’opera dell’artista che risucchia visivamente nel vortice senza fine della follia.
Claudio Cucco
Trento // fino al 26 aprile 2013
Cristian Fogarolli – White
a cura di Chiara Ianeselli
ABC – ARTE BOCCANERA CONTEMPORANEA
Via Milano 128
0461 984206 / 340 5747013
[email protected]
www.arteboccanera.com
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