Visioni in trasparenza. Quando un’immagine viene, o se ne va
La storica Galleria Vannucci di Pistoia apre ai talenti emergenti. E inizia dalle immagini effimere di Francesco Surdi. Un artista raffinato, affezionato a un’idea concettuale del disegno. A cura di Ida Parlavecchio, fino al 10 marzo.
Così invisibili, così inessenziali. Cose che potrebbero non esserci più, a breve. O che forse non ci sono mai state. Unica condizione, per accedere al racconto e all’emozione: concentrarsi, mettere a fuoco i contorni. Magari semplicemente crederci. Consumate nel perimetro impalpabile della grazia, le cose trasparenti di Francesco Surdi (Partinico, 1986; vive a Palermo) galleggiano nel vuoto di una fede, incastrate tra l’occhio e la memoria. Sono microritratti in via di sparizione o d’emersione, tra polvere di grafite e carezze di pastello. Avanzare o scivolare via, come se fosse lo stesso. Come se guardarsi, riconoscersi, fosse offrirsi al proprio venir meno. Fantasmi nello specchio.
In una seconda stanza, la caduta finale. Che è anche un’ascesa. La figura si offre all’astrazione, definitivamente. Macchie di rosa, bianco, azzurro, alchimie del tratto e del pigmento. E in accordo coi disegni risuonano candide sculture, levigate da un tempo di purezza: sono nuclei organici, in cui l’indizio accennato sul foglio si incarna, a sorpresa.
Impeccabile l’allestimento. Armoniche impaginazioni, a contenere una partitura di echi, soglie, sussurri.
Helga Marsala
Pistoia // fino al 10 marzo 2013
Francesco Surdi – Cose trasparenti
a cura di Ida Parlavecchio
GALLERIA VANNUCCI
Via della Provvidenza 6
057 320066
[email protected]
www.vannucciartecontemporanea.com
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