Elia Cantori: l’energia fotografata
È possibile dare immagine e corpo all’energia? A giudicare dalla mostra di Elia Cantori, curata da Gino Pisapia per gli spazi di LU MI Project a Roma, sembrerebbe proprio di sì. Alchimista della luce, Cantori la trasforma in materia tramite pellicola fotografica, emulsione fotosensibile, e camera oscura. E perché no, anche polvere di stelle.
La preziosità del lavoro di Elia Cantori (Ancona, 1984) consiste nell’utilizzare un mezzo ormai tradizionale come la fotografia e indagarlo attraverso esperimenti originali, giungendo a risultati assolutamente genuini. Nel buio del suo laboratorio l’artista lancia aeroplani di carta fotografica – la materia – mentre accende per qualche secondo una lampadina. Il risultato sono geometrie coloratissime sulle quali resta impresso il quadrato della velocità della luce.
Ma la materia in mostra non è solo la carta e il “negativo” non è solo quello che Cantori sviluppa: è anche il vuoto lasciato all’interno di alcuni stampi di cera, nei quali fa esplodere piccoli petardi e dentro cui cola successivamente del gesso. Le piccole sculture della serie Explosion (test #1, #2, #3) sono il “positivo”.
Se i petardi sono fatti esplodere direttamente sulla carta fotosensibile, l’energia invece si imprime sotto forma di fiammate in Untitled, in bianco e nero (Black Explosion) o a colori (Colour Explosion). L’uso di polvere di meteorite in Dead Costellations (2011) ci accompagna infine verso l’ultima opera esposta, il buco nero – Untitled (Black Hole) – dal quale ci si lascia facilmente inghiottire.
Valentina Nunnari
Roma // fino al 24 maggio 2013
Elia Cantori – E=mc2
a cura di Gino Pisapia
LU MI PROJECT
Via di Montoro 8
331 2264176
[email protected]
www.lumiproject.com
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