Un'esposizione a tempo, uno spazio di azione e riflessione, un progetto che conferma una ricerca artistica precisa. Ecco cosa presenta la rassegna di Damir Ocko proposta a Salerno dalla Galleria Tiziana Di Caro. Fino all’11 maggio.
Lo screening di DamirOcko (Zagabria, 1977) organizzato negli spazi della Galleria Tiziana Di Caro presenta un palinsesto di opere tese a creare un rapporto di partecipazione tra diversi livelli del codice visivo, per elaborare un progetto che coniuga, sotto uno stesso cielo, le figure e le icone, lo spazio della rappresentazione e quello dell’astrazione. Spring (2012), WesawnothingbuttheuniformblueoftheSky (2012), TheMoonshallnevertakemyVoice (2010), TheAgeofHappiness (2009), TheBoywithaMagicHorn (2007) e TheEndoftheWorld (2007): questi i film posti in rassegna per mostrare, dal martedì al sabato, uno dei nuclei del lavoro svolto da Ocko. Si tratta di un prezioso viaggio intersemiotico che, “attraversolasolaproduzionefilmica,consideratacentralenelcontestodellasuaricerca”, introduce lo spettatore all’interno di un complesso ordito artistico fatto di segni appartenenti a lingue e parole (Barthes) di differente natura.
AntonelloTolve
L'articolo continua più sotto
Incanti, il settimanale sul mercato dell'arte
Informazioni, numeri, tendenze, strategie, investimenti, gallerie e molto altro.
Render, il bisettimanale sulla rigenerazione urbana
Nuovi progetti, tendenze, strategie virtuose, storie da tutto il mondo, interviste e molto altro.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Lettera, la newsletter quotidiana
Non perdetevi il meglio di Artribune! Ricevi ogni giorno un'e-mail con gli articoli del giorno e partecipa alla discussione sul mondo dell'arte.
Antonello Tolve
Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…