Gli inganni percettivi di Igor Eškinja
Nello spazio della galleria di Paolo Maria Deanesi, a Rovereto, rivive l’azione originaria fotografata e proposta allo spettatore. L’oscillazione, fra origine ed epilogo dell’opera, provoca lo spaesamento nella percezione cercato da Igor Eškinja. Fino al 2 giugno.
In Infinity Paper, Igor Eškinja (Rijeka, 1975) presenta lavori realizzati negli ultimi due anni. Opere che partono tutte da una riflessione costante che l’artista croato compie sullo spazio e soprattutto sull’idea che l’osservatore ha di questa categoria percettiva. Eškinja lo ha ribadito in molte occasioni: il suo interesse principale consiste nel lavorare sulle relazioni mentali che lo spettatore crea quando si trova nel luogo in cui è presentata una sua opera. Il prodotto finale è sempre il risultato di una situazione costruita e poi fotografata. Quello che vediamo è la fotografia di un lavoro che, una volta realizzato, non esiste più. Rimangono l’immagine e il rimando allo spazio in cui l’artista ha operato. Qui i lavori sono originati dall’utilizzo della carta, colorata o neutra, che si usa come sfondo per ritratti od oggetti negli studi fotografici. Pittura, scultura e fotografia sono tutt’uno, linguaggi chiamati in causa per l’opera che ha come elemento portante la finzione della rappresentazione.
Claudio Cucco
Rovereto // fino al 2 giugno 2013
Igor Eškinja – Infinity Paper
a cura di Daniele Capra
PAOLO MARIA DEANESI
Via San Giovanni Bosco 9
0464 439834
[email protected]
www.paolomariadeanesi.it
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