Imitare per distinguersi. Le originali copie di Hassan Hajjaj
Un lavoro fotografico che gioca in maniera graffiante sui concetti di copia e originale. Andando a rimestare negli stereotipi legati a mass media e loghi celeberrimi. La mostra è allestita fino al 23 giugno alla Aria Art Gallery di Firenze.
Nel momento storico che più ne ha accordato l’ascesa, il fatto che la contraffazione venga ancora tanto demonizzata è a dir poco sintomatico della nostra atavica tendenza al paradosso. Riscoprirla un’arte sarebbe il primo passo verso una maggiore consapevolezza di certi stereotipi sociali. Ed è ciò che inducono a fare gli irriverenti scatti di Hassan Hajjaj (Larache, 1961; vive a Londra), cogliendo nella forza iconografica del marchio, l’accattivante allure mediatico, per trasmettere un messaggio di integrità culturale che unisca Oriente e Occidente. Una rilettura in chiave un po(p) provocatoria delle patinate riviste di moda occidentali? Molto di più. E se Andy Warhol si prendeva così gioco del consumismo, per mero spirito dissacratorio, Hajjaj si prende gioco di tutti noi che lo denigriamo, costruttivamente, smascherando quanto per assurdo ne abbiamo bisogno, per abbattere le barriere del pregiudizio e dell’ipocrisia.
Sarah Venturini
Firenze // fino al 23 giugno 2013
Hassan Hajjaj – Vogue Arabe
ARIA ART GALLERY
Borgo Santi Apostoli 40r
055 216150
[email protected]
www.ariaartgallery.com
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