La proprietà secondo Emily Jacir
Libri distrutti, sottratti, conservati e mai restituiti. Emily Jacir, artista palestinese, per due anni si è dedicata alla documentazione fotografica di circa trentamila libri che fino al 1948 erano appartenuti a privati suoi conterranei. In mostra alla Galleria Alberto Peola di Torino fino al 31 maggio.
Dimensione privata e utilità pubblica. Dove comincia una e finisce l’altra? Il sottile confine che le separa è al centro dell’indagine di Emily Jacir (Ramallah, 1970) che nel biennio 2010-2012 ha realizzato appositamente per Documenta 13 un monumento fotografico ai circa trentamila libri che sono stati rimossi dalle case abbandonate dai loro proprietari palestinesi a Gerusalemme ovest dopo la sua occupazione, nel maggio 1948, da parte delle forze armate israeliane. Circa seimila di questi libri sono ora nella biblioteca nazionale della città, oggi indicizzati con l’etichetta “A.P.” (proprietà abbandonata). Jacir, con la sua dettagliata registrazione di ogni piccola macchia, nota a margine, foglietto di appunti, immaginetta sacra, si domanda – e ci domanda – se non siano stati fatti tutti gli sforzi possibili per restituire ai loro legittimi proprietari questi documenti, oggetti privati a tutti gli effetti.
Claudia Giraud
Torino // fino al 31 maggio 2013
Emily Jacir – Selections from ex libris
ALBERTO PEOLA
Via della Rocca 29
011 8124460
[email protected]
www.albertopeola.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati