Segni e sogni di Danilo Bucchi
Il disvelamento di una realtà personale, quella del mondo di Bucchi, avviene attraverso segni continui, lucidi e perfetti; colori sempre ponderati e calibrati nella loro cromia; tante bambole e poi l’artista stesso. Pittura, acquerelli, smalti e scultura per una ricerca i cui punti di forza si ripetono nel tempo, ciclicamente, come le sue linee curve. Da Emmeotto a Roma, fino al 1° giugno.
Danilo Bucchi (Roma, 1978, vive a Roma, New York e Beijing) racconta il suo immaginario animato da storie, sogni e situazioni al limite del surreale. La sua ricerca inizia con una sperimentazione sul segno, smalto nero dato con una siringa. Scrive il curatore Gianluca Marziani: “Tracciare un segno nero che scorre come un percorso dentro e oltre il reale”. Un “reale” fatto di visioni fantastiche, oniriche, che nonostante la bidimensionalità su cui l’artista opera non precludono una sperimentazione, appena avviata, anche nell’ambito della scultura. Nel suo autoritratto in alluminio Man in charge (2013), infatti, c’è la volontà di ricrearsi nella forma e nella materia per sentirsi compagno e protagonista insieme agli altri personaggi che popolano le sue opere. La carica che è presente alla spalle dell’opera pare essere la vera chiave per aprire la mente all’immaginario dell’artista e dei suoi mondi: non serve girarla per addentrarsi in queste realtà.
Claudia Fiasca
Roma // fino al 1° giugno 2013
Danilo Bucchi
a cura di Gianluca Marziani
EMMEOTTO
Via di Monte Giordano 36
06 68301127
[email protected]
www.emmeotto.net
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