Thomas Hirschhorn (Berna, 1957; vive a Parigi) irrompe nelle antiche architetture della galleria di Alfonso Artiaco e ne sventra i soffitti, rivelandone la struttura interna, fatta di travi, travetti e panconcelli in legno. Il tutto è reso, va da sé, con elementi posticci: carta, cartone, scotch, legno, tubi di plastica e di alluminio. Sono oggetti estremamente realistici, anche se non pedissequamente imitativi della realtà. L’utilizzo di materiali di uso comune e talvolta di scarto fa sì che si riduca la distanza fra lo sbigottimento e l’accettazione che l’intervento provoca. L’installazione, composta da sei parti e intolata Break-Trough, ben incarna l’animo del luogo, alla maniera di Hirschhorn, che con un atto denunciatore del “sotto”, di ciò che è nascosto, rivela di conoscere bene le ambiguità di una città complessa come Napoli.
Negli ultimi tempi l’Italia sembra ronzare molto nei pensieri dell’artista. Nel settembre scorso l’artista ha presentato a New York, alla Gladstone Gallery, una grande installazione dal titolo Concordia, Concordia, inspirata al naufragio dell’omonima nave da crociera. E in questi giorni i suoi sforzi sono concentrati sul progetto del Gramsci Monument, da realizzare nel Bronx di New York (ne abbiamo parlato recentemente in una news), con inaugurazione prevista per il primo luglio di quest’anno. Di questo argomento Hirschhorn ha anche parlato nell’incontro Contemporanei in Accademia, organizzato con i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e avvenuto proprio nei giorni in cui era intento a realizzare l’installazione in galleria. Nell’attuare il progetto, inspirato alla figura di Antonio Gramsci, l’artista si confronterà con l’idea di monumento, con il tema dell’autorialità nell’opera d’arte, con le questioni del luogo e dell’arte nello spazio pubblico.
Non un paragrafo, ma un intero capitolo, meriterebbe la piccola installazione, in una sala a parte, di due opere di Richard Artschwager (Washington, 1923 – Albany, 2013) omaggio della galleria al defunto artista che, con un linguaggio del tutto proprio, è rifuggito sempre dagli schemi, realizzando un’arte difficilmente incasellabile, con punte liriche ed evocative. Ad esempio quella porta: il varco di Up and Out, opera del 1990 in mostra, dove condurrà?
Giovanna Procaccini
Napoli // fino al 18 maggio 2013
Thomas Hirschhorn – Break-Trough
Richard Artschwager
ALFONSO ARTIACO
Piazzetta Nilo 7
081 4976072
[email protected]
www.alfonsoartiaco.com
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