Assolve pienamente a uno dei principali compiti dell’arte contemporanea Fabian Marcaccio (Rosario de Santa Fe, 1963) quando s’inventa e radica un linguaggio tutto suo, presentandone lo stile e persino la definizione davanti al pubblico. I suoi lavori, descritti dal neologismo ‘paintants’ – ottenuto per fusione dai termini inglesi ‘paint’ e ‘mutant’ – provano a introdurre suggestioni estetiche nuove mescolando tecniche e materiali diversi ma già ben collaudati. Colpisce forte questo mix pazzo fatto di silicone colorato dato abbondante quasi a spatolate su tele fatte di corde spesse, o casomai appoggiato su sculture autoportanti zeppe di stampe digitali. Purtroppo non basta: fra gente che si spara in testa o vomita, fra immagini fumettose create con un tablet, stiamo pur sempre dentro al cerchio del neoespressionismo di Basquiat e della Pop Art alla Roy Lichtenstein. È così si spegne l’originalità, e si sbatte ancora una volta la testa sulle sgangherate pulsioni figurative di questo inizio secolo.
Max Mutarelli
Milano // fino al 7 giugno 2013
Fabian Marcaccio – Loveless: Variant Paintants
JEROME ZODO
Via Lambro 7
02 20241935
[email protected]
www.jerome-zodo.com
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