Paesaggi urbani, in sintesi. Le atmosfere di Andrea De Stefani
Se attraversare una strada è un’esperienza sinestetica, restituirla è assai complesso. Ci prova Andrea De Stefani, alla sua seconda personale da Fluxia. Con asfalti, sabbie, materiali plastici e graffiti. A Milano, fino al 22 giugno.
È lo stesso Andrea De Stefani (Arzignano, 1982; vive a Verona e Vicenza) a dare un’efficace definizione della propria opera: Paesaggio Secco. Così ha chiamato infatti un recente lavoro presentato durate l’open studio di Viafarini ed è questa la sensazione che pervade gli ambienti di Fluxia a Milano. Le diverse radici etimologiche della parola ‘secco’ rimandano tutte all’assenza di acqua, alla privazione di umidità. Questa assenza è denominatore comune nelle opere che occupano ordinatamente gli spazi, come forte è l’idea di attraversamento. I luoghi della città, quelli ombrati, disabitati, sono tratteggiati attraverso forme, colori e materiali che ne sono parte integrante. Come la Blue Pack, diffusissima carta per affissioni, che delinea un angolo per incorniciare una scultura e trasporre allo stesso tempo uno scampolo di cielo. Il preponderante impianto geometrico dei lavori in mostra si rapporta con i materiali informi proprio come il rigore artificiale umano impatta sulla natura. E il riferimento alla geometria (in parte dichiarato) deriva anche da una componente fondamentale delle visioni urbane: le lettere del writing. Come un vero paesaggio, infine, andrebbe esperito a diverse ore del giorno per notarne trasformazioni e mutamenti (notevoli i giochi luce creati dai materiali trasparenti).
Claudio Musso
Milano // fino al 22 giugno 2013
Andrea De Stefani – Smash-Up
FLUXIA
Via Ventura 6
02 83425369
[email protected]
www.fluxiagallery.com
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