Nelle sale interrate della Galleria Cortese, e seguendo precisi riferimenti, riecheggia She got love, la più importante retrospettiva italiana di Ana Mendieta (LʼHavana, 1948 – New York, 1985), visitabile fino al 16 giugno al Castello di Rivoli. Tra mimesi e sintesi, il processo di allontanamento del corpo dalla Natura e dalla propria natura viene messo in scena dall’artista cubana nella rappresentazione di un messaggio. Per la personale milanese sono stati infatti selezionati i primi lavori fotografici della Mendieta. Una serie concepita dopo che l’artista, leggendo dello stupro e dell’assassino di una studentessa del proprio campus, reagì mettendo in scena il delitto con il suo stesso corpo e dando vita Untitled (Rape Performance) e Sweating Blood, entrambe del 1973.
Di rimando, nello spazio su strada, al civico 7, sono state esposte fotografie, inedite in Europa, di Martha Rosler (New York, 1943), a colori e in bianco e nero (dal titolo Cuba, January 1981). La serie, a distanza di oltre trent’anni, testimonia un viaggio culturale a Cuba che Martha Rosler e un gruppo di altre artiste e intellettuali compirono grazie all’organizzazione di Ana Mendieta e Lucy Lippard. Un iter fotografico condiviso, attraverso persone, negozi, edifici e i manifesti e cartelloni, che costellavano le strade e gli spazi pubblici.
Ginevra Bria
Milano // fino al 3 agosto 2013
Ana Mendieta
Martha Rosler – Cuba, January 1981
RAFFAELLA CORTESE
Via Stradella 1/7
02 2043555
[email protected]
www.galleriaraffaellacortese.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati