Un gaucho in Vaticano
Un angolo di Argentina in Vaticano. Non quello in alto a destra dal quale si affaccia tutte le domeniche Papa Francesco, anch’egli argentino di Buenos Aires, ma quello del braccio di Carlo Magno sotto il colonnato sinistro del Bernini, dove è allestita la mostra "Argentina - il Gaucho. Tradizione, Arte e Fede", che celebra le tradizioni artistiche, artigianali e di fede di “una terra lontana”.
Oltre duecento opere fra dipinti, stampe, fotografie antiche, oggetti artigianali in oro e argento che provengono da collezioni private e raccontano dell’epopea del gaucho e dell’evangelizzazione e sono per l’occasione suddivisi in un percorso in tre sezioni. La prima parte accende i riflettori sulla figura del gaucho, personaggio simbolo delle pampas rioplatensi, mandriano leggendario, abile cavallerizzo e ribelle che masticava mate e scorrazzava nella pianura infinita seguendo e lavorando il bestiame. A tratteggiarne un ritratto anche romantico del gaucho sono tra gli altri il dipinto de Il Gaucho sudamericano di Mauricio Rugendas, le immagini in bianco e nero di Celine Frers e Daniel Sempè, le albumine su carta di fine Ottocento di Samuel Boote, gli acquerelli e le stampe antiche che fotografano i costumi contadini dell’epoca.
Tre grandi cavalli a dimensione naturale accolgono il visitatore in ognuno degli spazi e definiscono le diverse sezioni. Al secondo piano ecco gli oggetti artigianali in argento con i quali il gaucho, che vestiva semplicemente con un poncho o tessuti pesanti, decorava e ostentava il proprio cavallo per diventare il più rispettato e ammirato della zona. E quindi si sviluppò una importante tradizione di laboratori orafi che su commissione preparavano staffe, freni, speroni, custodie per frustini, pugnali, contenitori per mate, accendini e oggetti vari che potevano stare sulla sella di un cavallo.
La seconda parte della mostra insiste e offre una panoramica sulla tradizione orafa argentina che si sviluppò con l’arrivo dei colonizzatori e dell’evangelizzazione. In mostra ci sono anche preziose opere di uso religioso e liturgico come il calice in oro e argento e pietre preziose realizzato per il Congresso Eucaristico del 1934 o lo stendardo in argento e oro realizzato da Carolina Cuni per la confraternita del Santissimo Sacramento della Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires.
La terza parte della mostra celebra Josè Cura Brochero Gabriel del Rosario, sacerdote diocesano di origine argentina e di famiglia cattolica dell’Ottocento per il quale Benedetto XVI ha firmato il decreto di beatificazione.
Geraldine Schwarz
Città del Vaticano // fino al 17 giugno 2013
Argentina – il Gaucho. Tradizione, Arte e Fede
a cura di Roberto Vega Andersen
BRACCIO DI CARLO MAGNO
Piazza San Pietro
06 68193064
[email protected]
www.artifexarte.it
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