Roland in viaggio verso l’India
Negli spazi milanesi di Assab One si intuisce la presenza di un vuoto difficile da colmare con una sola (seppur gigantesca) fotografia. La vecchia Roland, la monumentale e suggestiva macchina da stampa del 1969 dell’ex stabilimento Gea, è arrivata in India per riprendere, inaspettatamente, il lavoro per cui era stata progettata.
Si può dire che di vite, Roland, ne abbia avute molte: macchina all’avanguardia dei primi Anni Settanta, è passata dallo stampare libri d’arte per l’azienda grafica milanese, a supervisionare (e qualche volta anche a contribuire) ai progetti artistici del centro Assab. Oggi, dopo quasi dieci anni di inattività, Roland ha ricominciato a stampare scatole in cartone per frutta e verdura a Manmad, cittadina dell’India centrale.
Scelta da un gruppo di “ricercatori” indiani a caccia di vecchie macchine da stampa in disuso, che in India ritrovano una seconda vita, Roland è stata venduta a due condizioni: sarebbe dovuta essere rimessa in funzione (e non smontata per fornire pezzi di ricambio) e la si sarebbe potuta accompagnare nel suo viaggio, passo dopo passo, documentando la sua nuova ripresa. Ed è così che è nato Il viaggio di Roland Ultra, un vero e proprio progetto emozionale dettato da una sorta di affetto e vicinanza a una macchina che sembra essersi trasformata quasi in un amico.
Le fotografie e i video di Giovanni Hanninen raccontano tante storie diverse, connesse ai Paesi che Roland ha intravisto dagli spiragli dei container nei quali era custodita: partendo da Genova, meta da cui ha preso largo, fino a Mundra, ultimo porto indiano prima della sua destinazione finale. Anche gli altri progetti in mostra (come del resto tutto l’allestimento costituito anche da un piccolo altarino indian style) sono veri e propri tributi alla Roland. In primis il lavoro di Luca Pancrazzi: ultimo ad averla utilizzata per una performance a Milano (Polvere contemporanea del 2002), e il primo (e ancora l’ultimo) a stampare dalla sua nuova sede indiana, Pancrazzi ha voluto immortalare le tracce lasciate da Roland sul pavimento dell’Assab (che, incredibilmente, continua a emettere grasso ogni giorno dalla sua partenza).
I disegni di Nathalie du Pasquier raccontano invece i tre giorni dello smontaggio fino al 2 febbraio 2012, giorno della partenza di Roland. L’installazione sonora di Steve Piccolo, infine, rende omaggio all’India, grande quinta teatrale di sfondo all’intero progetto.
Caterina Failla
Milano // fino al 27 settembre 2013
Il Viaggio di Roland Ultra
a cura di Elena Quarestani
ASSAB ONE
Via Assab 1
02 2828546
[email protected]
www.assab-one.org
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati