A long way home. Klara Lidén a Museion
Al Museion di Bolzano, Klara Lidén allestisce la sua prima mostra personale italiana. Due anni dopo aver rappresentato la Svezia alla 53. Biennale di Venezia, l’artista porta la strada nello spazio espositivo. E l’asfalto unisce video, installazioni, performance e fotografie.
Klara Lidén (Stoccolma, 1979) entra al Museion per la seconda volta. Dopo aver partecipato, con due lavori, all’iter di The New Public di Rerin Wolfs nel 2012, la Lidén, in questo nuovo percorso dal titolo Invalidenstraße, si appropria del quarto piano del museo bolzanino e presenta una trentina di opere: progetti recenti (Autostrada Café), alcuni inediti e prestiti provenienti da collezioni sia pubbliche che private. Per la mostra sono stati inoltre creati diversi poster painting, strati di manifesti rimossi dalla strada e coperti da una cover bianca, che li rende simili a pitture e ne de-grada il loro messaggio originario.
La mostra dedicata all’artista svedese è solo l’ultimo passaggio di una serie di personali in istituzioni prestigiose come il New Museum di New York (2012), la Serpentine Gallery di Londra (2010) e il Moderna Museet di Stoccolma (2007); senza dimenticare il fatto che la Lidén ha rappresentato la Svezia alla 53. Biennale di Venezia, nel 2011.
A Bolzano, installazioni, fotografie e video registrano azioni e performance in cui Lidén utilizza il primo piano di se stessa come uno specchio, giungendo spesso a rappresentare modalità di self-portraiting silenziose e paradossali (Self Portrait with the Keys to the City). L’artista, spesso soggetto unico, diretto a rivelare una pratica artistica esplorativa, utilizza la strada come un mezzo di prova, una scenografia da tracciare, perforare e rendere propria, tra supporti video e fotografie. La Lidén si insinua e delimita il mondo urbano attraverso: il moonwalk alla Michael Jackson, in una New York notturna (Der Mythos des Fortschritts, 2008); scendendo in un tombino (Untitled (Pier), 2012); o ancora arrampicandosi sul palo di un semaforo (Untitled (Down, Alex), 2011). In altri video è invece lo spazio domestico ed eccessivamente ristretto a fare da sfondo a scene sature di energia, luoghi in cui, ad esempio, la Lidén fa a pezzi una bicicletta in casa (Bodies of society, 2006) o dove getta se stessa in un cestino per la carta (Untitled (Trashcan), 2011).
Ogni lavoro della Lidén è un’ode fisica alla nostalgia (dal greco nostòs, ‘ritorno’, e algìa, ‘dolore’: letteralmente, “sofferenza evocata dal desiderio del ritorno”). A partire dal titolo, Invalidenstraße (via in cui l’artista risiede a Berlino), il Museion mette in luce diverse tappe di un’artista che, in continuo viaggio verso uno spazio proprio, restituisce all’estraneità dei nostri luoghi la misura fisiologica di una interiorità universale.
Ginevra Bria
Bolzano // fino al 12 gennaio 2013
Klara Lidén – Invalidenstraße
a cura di Letizia Ragaglia
MUSEION
Via Dante 6
0471 223413
[email protected]
www.museion.it
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