Dimmi come ti dipingi e ti dirò chi sei. La collezione Zavattini
L’effetto è quello dell’album di figurine Panini. Ma invece dei calciatori trovi i big della pittura italiana del Novecento: timidi e divertiti si raccontano a Cesare Zavattini. E alla Pinacoteca di Brera, fino all’8 settembre.
Ci sono i timidi e i timidissimi, come Dino Buzzati che occhieggia spaurito sotto la tese del borsalino. E ci sono gli ironici, gli irriverenti, i divertiti e divertenti: l’asciutto smile di Bruno Munari, il nasone a forma di rubinetto di Fabrizio Plessi e un benedicente Aligi Sassu con tiara vescovile. Miniature e caricature che raccontano i protagonisti dell’arte italiana del Novecento, dalla A di Accardi alla V di Vedova, straordinario catalogo assemblato nel corso degli anni da Cesare Zavattini. Che agli amici artisti chiedeva – e con insistenza, a giudicare dai carteggi – un minuscolo autoritratto.
Salvo poche deroghe il formato standard è l’8×10, più o meno quello di una Polaroid; nella Sala XV della Pinacoteca di Brera, dove restano esposte fino all’8 settembre, le cornicette sembrano incastrare sotto lo sguardo dei santi del Luini pietosi ex voto. E invece ci sono gli ammiccamenti di Balla e de Chirico, Capogrossi e Casorati, Parmiggiani e Capogrossi. C’è il labirintico giochino di quadrati concentrici che inquadra Albereto Burri e il taglio (lo specifica nella lettera che l’accompagna: “quello nero e oro”) che identifica Lucio Fontana. Ci sono Zavattini e i suoi 152 amici. Pochi forse, nell’era di Facebook. Ma ce ne fossero, di amici così.
Francesco Sala
Milano || fino all’8 settembre 2013
Zavattini e i maestri del Novecento
Catalogo Skira
PINACOTECA DI BRERA
Via Brera 28
02 72263257
[email protected]
www.brera.beniculturali.it
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