Quanti pixel per Signac?

Il grande “secondo” del neoimpressionismo, incontrato da vicino. Una mostra per ripercorrerne i viaggi su mari e fiumi, che è anche indagine dettagliata del suo laboratorio pittorico. Al Musée Fabre di Montpellier, fino al 27 ottobre.

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Paul Signac - Les couleurs de l’eau - veduta della mostra presso il Musée Fabre, Montpellier 2013 © Montpellier Agglomération

Paul Signac – Les couleurs de l’eau – veduta della mostra presso il Musée Fabre, Montpellier 2013 © Montpellier Agglomération

Il lavoro dei curatori si distingue poi per il tentativo di liberare Signac dai luoghi comuni della storiografia d’arte. Marina Ferretti Bocquillon lo descrive come “pittore impressionista”, ricostruendone lo stretto rapporto con Monet. In catalogo, Georges Roque si richiama invece al suo scritto programmatico D’Eugène Delacroix au néo-impressionnisme, per sottolineare come il suo pointillisme non sfoci in un perfetto mélange ottico, ma piuttosto in un effetto di “vibrazione” dato dagli accostamenti cromatici. È qui che trionfa il carattere musicale di molte sue composizioni, ben più vive di una semplice riproduzione “pixelata” del reale.

Simone Rebora

Montpellier // fino al 27 ottobre 2013
Signac. Les couleurs de l’eau
a cura di Marina Ferretti Bocquillon, Michel Hilaire e Marie Lozón de Cantelmi
Catalogo Gallimard
MUSÉE FABRE
39 boulevard Bonne Nouvelle
+33 (0)4 67148300
musee.fabre@montpellier-agglo.com
www.montpellier-agglo.com/museefabre

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Simone Rebora

Simone Rebora

Laureatosi in Ingegneria Elettronica dopo una gioventù di stenti, Simone capisce che non è questa la sua strada: lascia Torino e si dedica con passione allo studio della letteratura. Novello bohémien, s’iscrive così alla Facoltà di Lettere a Firenze, si…

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