L’antiscultura di Greg Bogin
Milano, Curti/Gambuzzi - fino all’8 novembre. Nove oggetti enigmatici ma a loro modo sensuali, monoliti dimessi del nostro tempo. È la nuova serie di sculture dell'artista newyorchese Greg Bogin, presentata in un allestimento-installazione da Curti/Gambuzzi.
Nove oggetti enigmatici, che dissimulano la loro icasticità con colori sgargianti e rotondità invitanti. La nuova serie di sculture di Greg Bogin (New York, 1965) e l’allestimento che le presenta alla Galleria Curti/Gambuzzi, si collocano in un punto intermedio tra l’ermetico e il sensuale. Sono i monoliti dimessi di un tempo come il nostro che non prende nulla sul serio, ma sono dotati di una paradossale solennità. L’omogeneità delle forme è quasi totale, ma le variazioni intervengono sotto forma di rotondità che evocano la corporalità, in un’atmosfera tra il morboso e il farsesco.
Sono molti i contrasti che si sprigionano lentamente, dopo la prima impressione di freddezza: non ultimo, quello del materiale, il poliuretano, che fa pensare a un’estrema leggerezza, mentre invece le sculture sono pesantissime perché piene anche all’interno. Uno sberleffo implicito non solo alla tradizione ormai preistorica del monumento, ma anche alla solennità del Modernismo e al postmoderno. Nonché un détournement del design onnipervasivo, che oggi copre come una coltre oggetti e ambienti, anche quando non ce n’è alcun bisogno. L’assoluta inutilità delle opere di Bogin, in apparenza neutre anche da un punto di vista estetico, è un piccolo sabotaggio di questa dittatura dell’ornamento.
Stefano Castelli
Milano // fino all’8 novembre 2013
Greg Bogin – Companion series
PAOLO CURTI/ANNAMARIA GAMBUZZI
Via Pontaccio 19
02 86998170
[email protected]
www.paolocurti.com
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