Molti ricorderanno il lavoro di Allora & Calzadilla presentato alla Documenta di Kassel nel 2012. Si trattava della proiezione di Raptor’s Rapture all’interno di un ambiente scavato nella roccia: il luogo e l’opera riuscivano a creare un unicum assai coinvolgente. Così oggi a Milano.
Fino al 24 novembre la mostra dei due artisti americani di origine cubana – Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla – è ospitata negli spazi di Palazzo Cusani, un grande quanto solenne edificio nel cuore del quartiere di Brera, progettato nel Seicento da Giovanni Ruggeri e rinnovato alla fine del secolo successivo dal Piermarini, l’architetto del Teatro alla Scala.
La mostra milanese, intitolata Fault Lines e presentata dalla Fondazione Nicola Trussardi, che da ormai dieci anni propone una programmazione nomade in alcuni tra i più interessanti spazi del capoluogo lombardo, è la prima grande esposizione monografica della coppia in un’istituzione italiana (e si affianca al padiglione americano alla Biennale di Venezia del 2011). La rassegna, curata da Massimiliano Gioni, propone opere realizzate con diversi linguaggi: dalla scultura alla fotografia, dalla performance alla musica, dal video al suono. Lo spettatore, una volta varcato il portone del palazzo, che ospita il Comando Militare Esercito Lombardia, prova una sorta di spaesamento, provocato dalla presenza di Sediments, Sentiments (Figures of Speech) (2007), una montagna sonora popolata da tenori e soprani che cantano alcuni frammenti di discorsi dei protagonisti della storia del XX secolo.
Nel grande salone di Radetzky (intitolato al generale austriaco che qui sino al 1848 ha avuto il suo quartier generale) c’è invece Stop, Repair, Prepare: Variations on “Ode to joy” for a Prepared Piano (2008). La musica, ripetuta ossessivamente, è un’azione, un modo per opporsi al silenzio al quale troppo stesso vogliono ridurci, spettatori passivi di quanto ci accade intorno. La terra non è solo oggetto di occupazioni militari, ma anche di occupazioni sonore. Il dialogo, lo scambio, è alla base della ricerca di questi artisti “etnologi post-coloniali”. Una ricerca interattiva ed espansiva. Come hanno avuto occasione di dichiarare ormai alcuni anni fa, nel 2006, il loro interesse è di matrice esistenziale: sono interessati alla vita, alla morte e alla sopravvivenza dei corpi, a come gli stessi si articolano nello spazio e nel tempo, ai loro limiti e confini, alla relazione tra corpi umani e non umani.
Una mostra non facile da comprendere nella sua interezza, che spinge il visitatore a entrare nelle cose, a cercarne un senso. Per riuscire a trovare delle risposte al nostro circostante.
Angela Madesani
Milano // fino al 24 novembre 2013
Allora & Calzadilla – Fault Lines
a cura di Massimiliano Gioni
PALAZZO CUSANI
Via Brera 15
02 8068821
[email protected]
www.fondazionenicolatrussardi.com
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