Seduzioni Pop al Barbican

Barbican Art Gallery, Londra – fino al 9 febbraio 2014. L’arte pop incontra il design degli Anni Cinquanta e Sessanta, per raccontare rapporti e influenze. La mostra scorre senza intoppi, ma è proprio l’eccesso di seduzione patinata a insospettire.

Al Barbican Centre di Londra è allestita la prima grande mostra che mira a far luce sul rapporto tra il movimento pop e il design prodotto tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta. Pop Art Design, curata da Jane Alison, presenta circa duecento opere, tra cui diverse icone del design italiano: da Pratone di Gruppo Strum alla lampada Moloch di Gaetano Pesce, dal cactus di Guido Drocco e Franco Mello alla sedia Capitello di Studio 65. Insieme agli storici designer nostrani ci sono poi tutti i nomi più noti del movimento pop: Andy Warhol, Martial Raysse, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Jim Dine, solo per citarne alcuni.
Si segue il percorso procedendo come indicato, attraverso le linee temporali e le associazioni tematiche. Dipinti e sedute, abiti e affiche, immagini e parole. E un’attenzione al display tutta inglese: allestimenti accurati che si fanno scenografici, illuminazione perfettamente calibrata per intensità e colore, abbondanza di pannelli descrittivi puliti ed essenziali, ma si resta delusi se dietro la panoplie di didascalie che scandisce ogni passo si cerca la rivelazione di un contenuto aldilà delle forme, frivole e accattivanti, che catturano lo sguardo.

Gaetano Pesce, Moloch (1970:71) - STUDIO 65. Leonardo (1969) / Richard Hamilton, Epiphany (1987-89)

Gaetano Pesce, Moloch (1970:71) – STUDIO 65. Leonardo (1969) / Richard Hamilton, Epiphany (1987-89)

“La seduzione è qualcosa che sottrae al discorso il senso e lo svia dalla sua verità”. Mai, come in questo momento le considerazioni di Jean Baudrillard in L’orizzonte sacro delle apparenze sono apparse più pertinenti. Nei lavori in mostra non si ravvisano commenti polemici nei confronti della società consumistica, ma piuttosto un inno ai suoi meccanismi seduttivi. Il significato notoriamente attribuito dalla critica al movimento pop sembra sfuggire, nascondersi, smarrirsi o semplicemente dissolversi, tra le linee sinuose, sfrontatamente sensuali, e i colori ammiccanti che attraggono l’attenzione. La seduzione, così come la intendeva Baudrillard, superficiale passione delle apparenze, complicità immediata, annientata dal linguaggio analitico, risorge dalle sue ceneri trionfante, esprimendo il meglio di sé.
Ogni passo lungo il percorso della mostra è uno zittire il discorso e suoi concetti, una continua richiesta di attenzione, un’urgenza di compiacere l’osservatore. Tra una scultura di Paolozzi e una libreria di Sottsass, appare evidente che è il principio di attrazione il motore propulsore di tutta la creazione pop, e l’oggetto, più o meno funzionale, è il perno attorno cui ruota quel dispositivo circolare di scambio (attenzione, desiderio, consumo, abbandono) che sottende a tutte le dinamiche socio-economiche delle società consumistiche.

Valentina Gioia Levy

Londra // fino al 9 febbraio 2014
Pop Art Design
a cura di Jane Alison
BARBICAN ART GALLERY

Silk Street
+44 (0)020 76388891
[email protected]
www.barbican.org.uk

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