Arte o laboratorio? Marinella Senatore a Rivoli
Rivoli, Castello - fino al 2 febbraio 2014. Marinella Senatore, vincitrice della Borsa per Artisti Italiani 2013, porta al museo torinese la propria ricerca. Invitando gli spettatori a danzare, riprendere, scrivere. Ma non si sta esagerando con l’ideologia della partecipazione coatta?
Vincitrice del premio Borsa per Artisti Italiani 2013 assegnato dal Castello di Rivoli, Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977; vive a Berlino) propone una mostra basata sulla relazione fra istituzione e pubblico, creatore e fruitore: come mission la partecipazione, per filo rosso la collettività. Parla di “metodo” Gianni Minoli, presidente del Castello, riferendosi al processo attraverso il quale l’artista pone e propone i suoi lavori parlando con i visitatori attraverso schermi, parole e immagini, disponendoli in un tempo e uno spazio volto ad accogliere, dove i confini dell’opera sono tracciati da chi partecipa.
Tre sono, per esempio, le proposte di lavori aperti, in fieri, che si autorinnovano tramite l’apporto dei partecipanti. Si tratta di The school of narrative dance, un improvvisato tappeto da ballo circondato da monitor con lezioni informali di danza; Movie Set, un piccolo spazio scenico con tanto di specchio e cinepresa, volto, come suggerisce il titolo, all’improvvisazione di scatti fotografici o sessioni recitative spontanee; e Laboratorio di scrittura creativa, un progetto in collaborazione con la Scuola Holden, con il quale poter innescare processi produttivi: in sostanza, un tavolo con quindici sedie.
Insomma, un’arte che si fa laboratorio, socializzazione e divertimento, nei panni di una balera, di un finto set e di una grossa scrivania, come se il pubblico non fosse più in grado di osservare e l’estetica non avesse più niente da dire. Non è videoarte, non è performance, non è arte relazionale; è un corridoio costellato di televisioni e ambienti ricreativi, come in un panorama futuristico da post-apocalisse dove la festa è finita insieme alle sue attività: al pubblico si chiede di ballare, di scrivere, di recitare, ma qui non c’è nessuno, se non tracce di un’artista che, per tanto concentrarsi sulla fruizione, ha lasciato a casa l’opera.
Un ritorno alla visività, per fortuna e sicuramente più coinvolgente di una partecipazione indotta, è proposto invece dalle belle e grandi fotografie della serie Piccolo caos, lavoro nato in Sardegna dalla collaborazione con le coreografie di ESPZ, sempre nell’ambito di The school of narrative dance: un gruppo eterogeneo e compatto di persone (una famiglia? Una tribù? Un popolo?) dai vestiti rossi, azzurrini e verde pisello è immortalato in una situazione di dinamismo interrotto, creando un agglomerato di colori che, nella metà dell’immagine, separa la terra cespugliosa dal retrostante mare cristallino che a sua volta precede l’orizzonte.
La ricerca formale è poi proposta nuovamente nei tenui collage che vedono i toni pastello incontrarsi con delicate figure in bianco e nero o a matita: si tratta di Speak Easy (2009-2013), il cui titolo dovrebbe essere d’insegnamento per l’intera mostra; un bel ritorno alla semplicità dell’oggetto d’arte, infatti, dove il genio si accontenta di produrre e il fruitore di guardare, non è necessariamente indice di banalità.
Clara Rosenberg
Rivoli // fino al 2 febbraio 2014
Marinella Senatore – Costruire comunità
a cura di Marcella Beccaria
CASTELLO DI RIVOLI
Piazza Mafalda di Savoia
011 9565222
[email protected]
www.castellodirivoli.com
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