One Torino. Per una città meno sabauda e più internazionale
Palazzo Cavour / Fondazione Sandretto - fino al 12 gennaio 2014. Cinque mostre interdipendenti nate da una costola di Artissima 2013 per consolidare il primato artistico di Torino. Che così guarda al futuro e, soprattutto, all'estero.
Oltre cinquanta artisti, sette curatori e cinque mostre in altrettante sedi museali torinesi, tutti uniti nel nome di One Torino, la nuova rassegna nata sotto la buona stella di Artissima 2013.
Se al Castello di Rivoli, alla GAM, alla Fondazione Merz e alla Fondazione Sandretto One Torino si realizza con piccole project room, il ben più ricco allestimento nelle sale di Palazzo Cavour si configura come il punto di partenza, nuovo e metaforico, della manifestazione, grazie al tentativo di coniugare almeno due delle identità della città: quella barocca e quella contemporanea.
Con Repertory, il giovane ma pluriacclamato curatore Gary Carrion-Murayari intende “portare lo spettatore a concentrarsi sul potenziale performativo latente degli oggetti in mostra”. Per questo sceglie come titolo quello di un film del 1973 di Ian Breakwell, che ben descrive le infinite possibilità dell’azione in potenza. E così si osservano gli oggetti accumulati di Steven Claydon, la sacralità monumentale dei semplici decori di Isabelle Cornaro, i parametri di un film ridisegnati dai performer di David Haxton.
Spazio, forma e idea di azione si ritrovano anche nelle opere di Veerle, mostra curata dall’americano Chris Fitzpatrick alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. In particolare, si tratta di “stasi apparente”: come quella del video Healer di Euan Macdonald, in cui un’anziana guaritrice fa capolino da un sipario e resta immobile nella posa, lasciando però intendere un’azione telepatica. Veerle è stata rilanciata il 12 dicembre quando, nell’auditorium della fondazione, è stato proiettato in loop per un giorno intero il video Afterlifers: Walking & Talking di HalfLifers (Anthony Discenza e Torsten Zenas Burns).
“‘One Torino’”, spiega la direttrice di Artissima, Sarah Cosulich Canarutto, “racconta cinque visioni della contemporaneità in grado di allacciare Torino al dialogo più vivace, sperimentale e nuovo della scena artistica mondiale”. E infatti gli artisti in mostra sono per lo più stranieri, ad eccezione di Santo Tolone a Rivoli, Enzo Mari e Mario Merz all’omonima fondazione, Giovanni Oberti ed Eva Marisaldi alla Sandretto. “Il progetto”, continua la direttrice, “vuole riconfermare la città in quanto attiva produttrice di eventi artistici. Un lavoro da continuare in un’ottica di rete che solo Torino, nel nostro Paese, è in grado di offrire”. A sottolineare la centralità voluta o già acquisita di Torino nel grande gioco dell’arte contemporanea, il logo stesso della manifestazione, ispirato a uno dei motivi architettonici del soffitto del Teatro Regio disegnato da Carlo Mollino.
Angela Pastore
Torino // fino al 12 gennaio 2014
Veerle
a cura di Chris Fitzpatrick
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Via Modane 16
011 3797600
[email protected]
www.fondsrr.org
Torino // fino al 12 gennaio 2014
Repertory
a cura di Gary Carrion-Murayari
PALAZZO CAVOUR
Via Cavour 8
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