Lo spazio urbano contemporaneo diviene per molti artisti una figura ricorrente, tratto comune di ricerca e indagine. La metropoli interpretata come soggetto ideale e parte attiva di costruzione di senso. Supervised Independence ci parla di tutto questo. Il linguaggio e le parole rappresentano il punto di partenza che Rero (Francia, 1983) utilizza per evidenziare le contraddizioni insite nel nostro stesso sistema. Messaggi antitetici barrati da una imponente linea nera, tratto distintivo e firma dell’artista, che per questa personale propone diversi mezzi espressivi e una molteplicità di significanti in grado di interagire e attivare l’osservatore.
Le sue opere modellano plasticamente l’ambiente, creando uno spazio architettonico immateriale. Un’arte, quella di Rero, che funziona come dispositivo relazionale. Una macchina per porre domande: non più semplice specchio della società, ma piuttosto fabbrica sociale.
Ilde Cavaterra
Roma // fino al 25 gennaio 2014
Rero – Supervised Independence
a cura di Giuseppe Ottavianelli
WUNDERKAMMERN
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