Robert Capa. Fuoco sulla guerra

Palazzo Braschi, Roma - fino al 6 gennaio 2014. Cosa potrebbe raccontare meglio l’angoscia dei soldati che soccombono nelle trincee? Cosa, lo strazio delle donne che piangono i loro morti? Chi, se non un fotoreporter come Robert Capa, incarnazione del giornalismo di prima linea? In mostra al Museo di Roma.

I lavori di Robert Capa (Budapest, 1913 – Thái Bình, 1954) sono espressione di una partecipazione integrale alla realtà. Così totalizzante da farlo vivere e morire come un soldato senza armi.
Le fotocamere di Capa hanno attraversato i fronti di cinque differenti conflitti, catturando più di 70mila istanti. È al fianco dei rivoltosi nella guerra civile spagnola, è nelle paludi della seconda guerra sino-giapponese, si paracaduta in Normandia assieme alle truppe alleate nel giorno del D-Day e viene dilaniato da una mina nel Vietnam, in una guerra che non avrebbe neanche dovuto documentare. Fondatore della leggendaria agenzia giornalistica Magnum Photos con Henry Cartier-Bresson, David Seymour e George Rodger, personifica oggi l’immagine stessa del fotogiornalismo che entra nel vivo della realtà.

Nato in Ungheria come Endre Ernő Friedmann, a diciotto anni, sfuggendo alla dittatura di Horthy, si reca a Berlino, che abbandona però nel 1933 per sottrarsi all’ascesa del nazismo. Adotta lo pseudonimo di Robert Capa, che suona simile a Frank Capra, il celebre regista americano, e marca la sua scelta di naturalizzazione. Da Parigi inizia la sua carriera di fotogiornalista che lo porta prima in Spagna, da dove torna con l’immagine della morte del miliziano (che resterà simbolo assoluto di ogni conflitto) e con il dolore straziante per la tragica morte della compagna Gerda Taro.
Tra il 1943 e il 1944 è sul fronte italiano al seguito dell’avanzata degli alleati attraverso il meridione, fino ad Anzio. E proprio a questo periodo si riferisce l’esposizione di Palazzo Braschi, realizzata nei nuovi ambienti espositivi destinati esclusivamente agli eventi temporanei. La mostra si innesta in una serie di manifestazioni che si incrociano tra il centenario della nascita di Capa, il 70esimo anniversario dello sbarco degli alleati e l’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013. Fa seguito alla più ampia retrospettiva organizzata in primavera a Torino dalla Magnum e dalla Silvana Editoriale, che abbracciava uno spettro molto ampio del suo lavoro, dal ’32 al ’54, e si accompagna all’altra ampia manifestazione, La realtà di fronte, in corso a Villa Manin.

Robert Capa, Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943 - Robert Capa © International Center of Photography/Magnum - Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Robert Capa, Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943 – Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

A Roma sono raccolte 78 fotografie: Monreale, Palermo, Napoli, campagne e paesi del sud, accompagnate dai testi di un libro in cui Capa testimonia come in un diario l’esperienza della propria professione in prima linea. Il titolo, Slightly out of focus, fa ironico riferimento al commento apparso su Life alle sue celebri immagini dello sbarco in Normandia, scritto da chi certo non comprese come tutta la sua vita fosse, al contrario, un progressivo mettere a fuoco la guerra. Da dentro. Fino a subirne la stretta mortale.

Alessandro Iazeolla

Roma// fino al 6 gennaio 2014
Robert Capa in Italia 1943-1944
a cura di Beatrix Lengyel
MUSEO DI ROMA – PALAZZO BRASCHI
Piazza Navona 2
06 82077304
[email protected]
http://www.museodiroma.it/

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Alessandro Iazeolla

Alessandro Iazeolla

Alessandro Iazeolla (Roma, 1960), Architetto iscritto all’Ordine professionale dal 1988. Ha conseguito i diplomi di maturità classica e di maturità artistica. Attualmente è quadro direttivo di una società a controllo pubblico. Ha operato dagli Anni Ottanta nel campo della ricerca…

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