La ricerca di Peter Friedl (Oberneukirchen, 1960) è imperniata su certe questioni che, come le mattonelle di un pavimento, ne costituiscono la cifra: modulo, icona, copia; relazione tra il sé, gli affetti e la società; potere gerarchico, politica e estetica. Così, la concisa retrospettiva Dénouement riesce a cogliere il percorso artistico dell’autore in quattro sole opere: Rehousing, modellini di case dall’importanza storica, personale o sociale; Schneeglockchen, dove l’immagine dell’erbario curato dalla madre di Friedl durante la guerra scaglia una pietra in favore alla vita; The Dramatist, grosse marionette in cui la moglie di Gramsci, Henry Ford o il primo uomo nero psicoanalizzato rappresentano le dinamiche sociopolitiche del gioco di ruolo che è il teatrino del mondo. La mostra si conclude con la maschera mortuaria dell’artista, costituendo l’apice di un climax che va dal generale (la Storia) al particolare (il Soggetto-Artista).
Clara Rosenberg
Torino // fino al 15 febbraio 2014
Peter Friedl – Dénouement
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