La sintesi formale come ampliamento della visione e l’attenzione alle proprietà dei materiali come sperimentazione sui limiti espressivi della realtà sono i poli entro cui si muove la poetica di Gianfranco Maranto (Petralia Sottana, 1983; vive a Termini Imerese). La sua prima personale, Piatto, ospitata nel nuovo spazio palermitano Amorlab, comprende pochi pezzi ben calibrati: composizioni leggere, visivamente preziose e strutturate sull’identificazione tra concetto, materiale e forma. È una ricerca intorno al superamento della pittura che, attraverso la gestualità iterata del segno, tende alla tensione fra superficie, spazio e luce. I materiali sono inconsueti – carta metallizzata di tipologia industriale, utensili di plastica, tetrapak –, il linguaggio essenziale, geometrico e asciutto, conseguenza di una processualità lenta e di interventi minimi, ma decisivi. L’addizione delle forme, la predilezione per i formati spigolosi, gli equilibri asimmetrici, la sottrazione del colore che nega e allo stesso tempo disvela le superfici riflettenti sottostanti, innesca nell’osservatore una percezione ambigua, dinamica e soltanto apparentemente fredda.
Giulia Gueci
Palermo // fino al 1° febbraio 2014
Gianfranco Maranto – Piatto
AMORLAB
Via Quintino Sella 73
[email protected]
www.amorlab.eu
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