Michelangelo come non l’avete mai visto. Grazie ad Aurelio Amendola

Museo delle Cappelle Medicee, Firenze - fino al 15 marzo 2014. Scrivere con la luce: letteralmente, fotografare. Dietro l’obiettivo Aurelio Amendola, davanti ai nostri occhi un illuminante saggio per immagini attorno alle sculture del Buonarroti.

Pagine di un inedito trattato intitolato alla potenza creativa di Michelangelo per leggere ciò che le dissertazioni critiche non potranno mai argomentare, per cogliere l’indicibile. In mostra, una selezione di fotografie tratte dal volume Michelangelo. La dotta mano, progetto editoriale pubblicato da Utet Grandi Opere e FMR in occasione dei 450 anni dalla morte del grande maestro del Rinascimento.
Riprodotte in grande formato, le immagini in bianco e nero configurano un’emozionante sequenza di visioni che attraversa la cripta e raggiunge le due tribune laterali che ospitano le sepolture. Il potere dello sguardo di Aurelio Amendola (nato a Pistoia) è la capacità di esplorare con occhi nuovi le apparenze già note, per vedere al di là degli stereotipi: la sfida è interrompere l’opacità di una visione tanto inflazionata da farsi indifferente e indifferenziata. Restituire a un repertorio iconografico, entrato di fatto dell’immaginario collettivo, il fremito della scoperta inattesa. Opere-icona universali dell’arte occidentale, svelano una nuova immagine di sé nella conversione prospettica di plasticità sottaciute e configurazioni nascoste. Un’osservazione liberata dal vincolo della distanza e della fruizione principalmente frontale, esaltata dal linguaggio del chiaroscuro e dalla qualità della luce sulle superfici.

Aurelio Amendola, David (particolare)

Aurelio Amendola, David (particolare)

Ma la prossimità di Amendola alle sculture di Michelangelo è molto più della vicinanza fisica concessa al suo obiettivo: è sensibilità interpretativa che, da anni, permette al fotografo d’arte di mettere a fuoco nuovi punti di vista e nuovi orizzonti di significato. Esemplari i quattro scatti che ritraggono il David, capaci finalmente di restituire stupore alla visione di un capolavoro che temevamo consumato feticcio da cartolina. Nessun effetto déjà-vu neppure di fronte all’evasione dall’oscurità dei Prigioni. La possibilità di disciplinare l’illuminazione sull’evidenza delle forme, sulle trame del marmo e sui dettagli anatomici consente ad Amendola di posare lo sguardo su una bellezza altrimenti intangibile. Quasi una ricostruzione filologicamente corretta delle condizioni di visibilità auspicate dal Buonarroti nel dar corpo al Crepuscolo, alla Notte, all’Aurora e al alla luce del bagliore delle candele sull’altare, della lanterna che chiude la cupola e delle finestre che si aprono a ponente e a levante della Sagrestia Nuova di San Lorenzo.
Nella piccola sagrestia escono infine allo scoperto le fedeli riproduzioni fotografiche a grandezza naturale dei disegni murali michelangioleschi rinvenuti nel nascondiglio della “stanza segreta”, rifugio di Michelangelo durante i giorni dell’assedio di Firenze.

Maurizio Rossi

Firenze // fino al 15 marzo 2014 
Il potere dello sguardo. Michelangelo a Firenze nelle immagini di Aurelio Amendola
Catalogo Utet Grandi Opere-FMR
MUSEO DELLE CAPPELLE MEDICEE

Piazza di Madonna degli Aldobrandini 6
055 2388602
www.polomuseale.firenze.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Maurizio Rossi

Maurizio Rossi

Consulente di comunicazione per istituzioni e imprese, autore di narrazioni crossmediali e docufilm. Ha diretto la rivista Nota Bene. I linguaggi della comunicazione (Fausto Lupetti Editore) e curato le tre edizioni del Convegno internazionale di studio La città senza nome…

Scopri di più