Riflessi della materia, ovvero bentornata incisione
Philobiblon Gallery, Roma - fino al 28 febbraio 2014. Settantuno artisti da sedici Paesi diversi, riuniti in uno spazio espositivo di grande respiro, disegnano una nuova mappa dell’incisione contemporanea.
Dopo anni di attività carsiche, dove la serietà di mezzi e risultati finiva solitamente per essere ripagata da un disperante isolamento sia culturale che commerciale, per l’incisione pare finalmente essere giunto il momento di una provvidenziale riemersione, circondata dalle opportune cure. La mostra in corso presso la sontuosa sede della Philobiblon Gallery rappresenta in questo senso una straordinaria occasione di ricognizione generale e per molti versi un punto fermo di tale nuova considerazione, nell’auspicio che il processo così avviato possa presto riportare l’Italia al passo con altri paesi (vedi la vicina Francia) in cui l’arte incisoria gode di ben altre attenzioni diffuse.
Quella ora in corso a Roma è una mostra di portata museale per complessità organizzativa e ambizione curatoriale, finora del tutto inedite nel nostro Paese: frutto della proficua collaborazione di una serie di associazioni italiane ed estere, l’esposizione mira a definire un panorama il più possibile ampio delle nuove forze che attraversano il campo dell’incisione contemporanea, con un fuoco sugli artisti italiani (oltre quaranta) e alcune interessanti escursioni (Lussemburgo, vari Paesi dell’Est Europa, Stati Uniti, India).
Sulla soglia tanto di una tradizione straordinaria che di un futuro tutto da immaginare – dai rapporti con le tecnologie digitali fino alla stampa 3D – l’incisione svela una vitalità quasi sconcertante; impossibile dare conto di tutti gli stimoli guadagnati dalla visita alla rassegna romana, ma vale almeno ricordare alcune felici ibridazioni con la dimensione installativa (è il caso delle potenti opere di Claudia Canavesi e Nadia Galbiati, così come del delicato giardino di uccelli meccanici allestito da Sanna Maija Laaksonen), la maestria tecnica più classica applicata a dimensioni immaginali debordanti (vedi le esplorazioni e geografie paleofantastiche di Alessandro Fornaci, Carlo Ambrosoli, Maria Pina Bentivenga, Marcello Fraietta, Egidijus Rudinskas) o a visioni paesaggistiche di alternato lirismo e drammaticità (Isabelle Lutz, Marianne Steichen, Alessia Consiglio).
Una mostra da vedere senz’altro, dunque, e rivedere.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 28 febbraio 2014
Riflessi della materia
a cura di Alessandro Fornaci e Matteo Ghirighini
PHILOBIBLON
Via Antonio Bertoloni 45
06 45555970
[email protected]
www.philobiblon.org
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