Philippe Calandre e l’isola delle utopie
Venezia, Fondazione Wilmotte - fino al 15 febbraio 2014. Philippe Calandre mescola ritratti fotografici di una Venezia al confine tra utopia e realtà. Il risultato? Un viaggio affascinante sull’“isola che c’è”.
Venezia è un’entità logicamente impossibile, eppure esiste, con una fisicità difficile da trovare altrove. Venezia è un’utopia reale. L’architetto Jean-Michel Wilmotte, titolare dell’omonima fondazione da poco aperta nel cuore “storico” della città, lo sa e punta su Philippe Calandre (Avignone, 1964) per tratteggiarne i contorni. Le fotografie di Calandre, realizzate per l’esposizione Isola Nova, si chiamano, non a caso, Utopie. Sono ritratti-collage ottenuti dalla sovrapposizione di scatti fotografici riferiti ad architetture e immagini di una Venezia reale che, accostati, danno vita a isole immaginarie, fantastiche, ma comunque possibili. In ogni Utopia, Calandre combina scorci della Venezia “antica”, quella delle calli, dei monumenti e dei canali, e della Venezia periferica, “moderna”, radicata nel panorama industriale di Porto Marghera. Il risultato è affascinante e perfettamente coerente: questi collage fotografici, impensabili nella realtà, diventano possibili; al pari di Venezia, un’utopia galleggiante che, ogni giorno, conferma il suo diritto all’esistenza.
Arianna Testino
Venezia // fino al 15 febbraio 2014
Philippe Calandre – Isola Nova
a cura di Jean-Michel Wilmotte con Laura Ceriolo
FONDAZIONE WILMOTTE
Fondaco degli Angeli – Fondamenta dell’Abbazia – Cannaregio 3560
041 4761160
[email protected]
www.fondation-entreprise-wilmotte.fr
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