Andrea Mastrovito a Bergamo: ogni fine è un inizio
GAMeC, Bergamo – fino al 25 maggio 2014. Nello Spazio Zero Andrea Mastrovito presenta “At the end of the line”, un percorso concepito come la soglia di un passaggio. Tra l’oscurità della luce e il chiarore delle tenebre, rilucono due installazioni, un video e un lavoro su carta.
Dopo quasi tre anni di assenza rispetto all’allestimento di un progetto esteso, installato su suolo italiano, Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978; vive a Bergamo e New York) torna con una mostra alla GAMeC. Nel 2011, con Easy Come Easy Go, progetto curato da Julia Draganovic a Casa Testori, (Novate Milanese), Mastrovito aveva dato prova di una grande propensione all’adattamento, fisico e concettuale, del proprio lavoro. Attraverso la capacità di veicolare senso da superfici in aderenza, in concomitanza con le stanze storiche della sede di Novate, l’artista aveva mantenuto una tensione compositiva quasi sempre ineccepibile e formalmente coesa. Pur esprimendo appieno ogni potenzialità legata all’utilizzo trasmediale di spazi e materiali, caratteristica che lo ha sempre contraddistinto.
A distanza di tempo e di spazio da quell’iter progettuale, Mastrovito alla GAMeC presenta quattro lavori: un video di animazione, proiettato su uno schermo ricoperto in foglia d’oro, un’installazione a parete, una seconda a pavimento e un minuscolo collage su tavola (Melancholia III, omaggio all’incisione di Albrecht Dürer), incipit dell’intera personale. I due volumi paralleli che compongono lo Spazio Zero offrono a Mastrovito lo spunto per una corretta rappresentazione del tema, affrontato e centrato fin dal titolo del percorso: At the end of the line. Immerso nella fine, nella morte e in una sua possibile risoluzione, attraverso l’emersione alla vita. L’allestimento è bilanciato e rigoroso, separato nettamente dalle pareti che dividono gli spazi.
L’utilizzo del colore è completamente assente, l’alba del nuovo giorno si confonde – solo percettivamente – con la luminosità dell’installazione a pavimento, mentre l’imbrunire del futuro è reso dall’oscurità dell’adiacente alveo proiettivo, ricreato per il video d’animazione. Proiezione che, bianco su nero, mostra le evoluzioni di un trapezista. Di notevole impatto, nella sezione illuminata di At the end of the line, il lavoro di frottage a pavimento. Installazione che ha portato Mastrovito a censire epitaffi, date, nomi e ricordi incisi sulle lapidi di numerosi defunti; mainati, persone e personaggi vissuti dal I sec d.C ai giorni nostri. L’artista ha letteralmente calcato la vita di cento individui, vissuti fino a cento anni d’età, oggi ospiti tra il cimitero di Bergamo e quello di New York. Nonostante l’apparente freno nel dover indossare sovrascarpe, a causa della delicatezza della resinatura di superficie, il registro lapideo creato dall’incontro tra i bassorilievi e la grafite segna la perfetta interpretazione di una linea temporale. Demarcazione che, anche metaforicamente, per la prima volta, sottolinea un netto passaggio, tra l’arte e il suo superamento, tra l’artista e la propria storia.
Ginevra Bria
Bergamo // fino al 25 maggio 2014
Andrea Mastrovito – At the end of the line
GAMEC
Via San Tomaso 53
035 270272
www.gamec.it
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